ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Il carnevale con i costumi più belli di Sicilia

 

(in collaborazione con l'Ufficio P.R. editoriale)

Maschere di carnevale

Estro, fantasia, creatività ed eleganza sono gli elementi caratterizzanti del Carnevale misterbianchese, ormai riconosciuto come quello “dei costumi più belli di Sicilia”. Oggi costituisce la manifestazione principale del turismo cittadino ed è diventato nel corso degli anni uno tra i più importanti d’Italia, per l’elevato valore artistico dei costumi e dei carri scenografici. Una tradizione trentennale caratterizzata soprattutto dal numero degli abiti, vere e proprie opere d’arte, tutti indossati da semplici cittadini che diventano attori e parte integrante di uno spettacolo ricco e variopinto nella sua globalità.
“È diventato ormai un evento che ha valicato i confini locali - spiega orgogliosa il sindaco Ninella Caruso - per portare l’abilità dei nostri artigiani lontano dalla Sicilia e far conoscere la maestria e la creatività della nostra comunità. Il carnevale può diventare in questo modo oltre che ambasciatore della nostra terra anche motore di sviluppo turistico”.

Maschera di carnevale

La formula è stimolante e allo stesso tempo vincente: far contrapporre sette associazioni (Associazione Nuovi Gruppi emergenti, Turi Campanazza, La Burla, La Maschera, La Smorfia, Venezia, Escopazzo) tra le quali vige una bonaria rivalità. Ogni gruppo presenta oltre cento componenti che è difficile definire semplicisticamente “comparse”. Essi, invece, sono veri e propri modelli, ognuno dei quali indossa magnifici costumi e sfila per le strade della città ballando al suono di inebrianti ritmi caraibici e sudamericani: samba, merenghe e cha cha cha. Ogni associazione, inoltre, costruisce i carri allegorici (almeno quattro), frutto del lungo e spesso certosino lavoro di scenografi, disegnatori e fabbri che danno vita per l’occasione a veri e propri cantieri dove si lavora alacremente senza sosta.

Il Carnevale di Misterbianco è segnato da mesi e mesi di duro lavoro, durante i quali sarte costumiste e comparse preparano piccoli capolavori, dai mille colori, ricercati nel taglio e nella manifattura, alcuni dei quali sembrano dei carri in miniatura. In quei giorni, è il centro storico a fare da suggestivo scenario, con le sue piazze, i suoi slarghi, le sue strade di basolato, a un magnifico spettacolo di gioia e colori sfavillanti. È al suo interno che si snoda un circuito cittadino di oltre due chilometri, illuminato a festa e curato nei minimi particolari, che permette ai gruppi di farsi ammirare dalle centinaia di migliaia di visitatori che ogni anno lo affollano in ogni ordine di posti.
Nella città che ha dato i natali a Marella Ferrera, figlia dell’affermata maison e atelier di moda, il “carnevale dei costumi più belli di Sicilia” è creatività e artigianato allo stesso tempo.

 

Sopra il palazzo del senato di Misterbianco
e sotto una veduta della zona commerciale

Un vero e proprio servizio al turismoisolano, un segno tangibile della crescita culturale di una città che non manca di stupire con un evento unico nel suo genere. Un’esperienza difficile da dimenticare.
Lo scorso anno il carnevale di Misterbianco ha creato un ponte più che ideale con la città di Ancona, dove ha presentato i suoi costumi più rappresentativi. Una delegazione guidata dal Sindaco e composta dai rappresentati delle sette associazioni è stata accolta al “Carnevalò” anconetano.
“Siamo stati accolti calorosamente - puntualizza il sindaco Ninella Caruso - e per questo abbiamo espresso la comune volontà di proseguire questa collaborazione. Tra le vie di Ancona moltissimi sono stati i misterbianchesi che abitando lontano dalla Sicilia hanno sfruttato l’occasione per potere respirare l’aria del nostro paese”.

TENUTELLA


Un finanziamento da centoventicinque milioni di euro, con strutture polifunzionali su quaranta ettari di superficie e numerose opportunità di sviluppo e occupazione da offrire. Si chiamerà “Tenutella”, dal nome della contrada adiacente alla Tangenziale ovest in cui verrà realizzato, e dell’omonima società investitrice che potrà contare sugli interventi economici di un gruppo di finanziarie tra cui Unicredit. È la nuova area commerciale integrata che affiancherà, entro il 2004, la grande zona commerciale che sorge a Mezzocampo. I tempi di realizzazione dell’opera saranno di diciotto mesi dall’apertura dei cantieri, che saranno avviati entro la fine del mese di novembre. I lavori comporteranno un importante incremento dell’occupazione del paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

LE CITTA' POSSIBILI

 

Il sindaco Ninella Caruso

È il nome del progetto Urban 2 col quale Misterbianco ha aperto una finestra sull’Europa. Urban 2 è l’iniziativa comunitaria del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) a favore dello sviluppo sostenibile di città e quartieri in crisi dell’Unione europea per il periodo 2000-2006. Essa promuove l’elaborazione e l’attuazione di modelli di sviluppo innovativi a favore del recupero socioeconomico delle zone urbane in crisi. Il progetto presentato dal Comune di Misterbianco è stato tra i settanta approvati dalla Commissione europea e l’unico in Sicilia.
Con Urban 2, Misterbianco si propone di ricucire soprattutto socialmente un territorio variegato ed eterogeneo, costituito da un centro storico più omogeneo culturalmente e storicamente e dai nuovi quartieri, nati dalle spinte migratorie interne e dal conseguente abusivismo edilizio degli anni ’60 e ’70 e attraversati dalle contraddizioni e dai disagi delle periferie urbane.
“Urban 2 Misterbianco - Le città possibili” è un programma di intervento che, attraverso una strategia articolata, vuole riconnettere il tessuto sociale e il tessuto urbano della città. Per raggiungere questo obiettivo è prevista una grande diversità di azioni, che sono integrate fra loro. Alcune di queste azioni sono particolarmente innovative, nel senso che sperimentano soluzioni che nel territorio di Misterbianco non sono ancora state attuate. Fra queste, particolarmente rilevante è la realizzazione di un centro polifunzionale, il “Laboratorio di città”, da destinare a sala per spettacoli teatrali e attività culturali connesse, la cui progettazione è stata aggiudicata recentemente da uno studio di architetti di Firenze. Il programma Urban 2 Misterbianco individua, infatti, come una grave criticità la carenza di strutture destinate all’integrazione sociale, capaci cioè di creare nuovi rapporti di relazione fra la popolazione.
“È questa la nostra grande scommessa - dice il sindaco Ninella Caruso (nella foto) -: essere capaci di rivalutare la dimensione sociale del progetto, consentendo alle misure che vi sono contenute di migliorare l’impianto complessivo della nostra comunità, concedendo opportunità serie per lo sviluppo economico e per il progresso umano. Abbiamo gli strumenti per ottenere tutto questo: dalla periferia al centro, le associazioni, gli enti civili e religiosi si connettano attraverso i laboratori di città e i centri polifunzionali che Urban permetterà di realizzare, scambino le loro esperienze e collaborino tra loro. Costruire un edificio o una qualsiasi opera pubblica è relativamente facile, riempirla di contenuti, utilizzarla come strumento di crescita collettiva è più difficile. Ma se riusciremo a farlo, sarà solo in questo modo che vinceremo la scommessa europea di Misterbianco e permetteremo ai nostri figli di vivere in un mondo migliore di quello in cui siamo”.
Gli interventi già messi a frutto nel quadro degli stanziamenti di Urban 2 sono: “Cento milioni di vecchie lire per un’azienda”, che ha permesso a nuove realtà di affacciarsi con progetti innovativi sul mercato e a imprese esistenti di consolidare la propria presenza, con un contributo “de minimis” che poteva arrivare a poco più di 50 mila euro; un parcheggio a ridosso della zona commerciale che si lega alla periferia sud del centro storico e alcune realizzazioni viarie nei nuovi quartieri che ne migliorano. Ma il vero punto di snodo, che dirà quanto varrà Urban 2 per Misterbianco, sono proprio i “laboratori di città” che dovranno diventare veri e propri centri di aggregazione per facilitare la ricucitura sociale di tutto un territorio.