ventitreesima edizione

2) L'Annuario

< Torna al Sommario

E' qui la festa

di Sergio Regalbuto

Manca meno di una settimana all’appuntamento. Anzi, al doppio “evento”. Il Premio Top Sprint festeggerà tra poco il suo terzo lustro e, in contemporanea, prenderà forma e verrà divulgato l’annuario che, mentre leggete, vi ritrovate fra le mani.
Anche stavolta, l’editoriale viene dato per ultimo alla stampa. Si aspetta sempre di sapere se c’è “l’apertura dell’ultima ora”; se si presenta improvvisamente un “tema da approfondire”; se è il caso di trattare “di guerra” o “di pace”, di “economia” o di “solidarietà”.
Eppure, stavolta, questo editoriale avrei potuto scriverlo già il 6 dicembre del 2003. Proprio il giorno dopo la quattordicesima edizione del nostro Premio. Allora assunsi un impegno, a titolo personale ed in nome e per conto della nostra organizzazione, che meritava di essere mantenuto non soltanto in quanto tale ma, soprattutto, perché avrebbe concretizzato quindici anni di lavoro, di sfide, di sacrifici, di battaglie.
Al termine della manifestazione dello scorso anno lanciai la prospettiva di un “terzo lustro” festeggiato alla grande: con un revival di storia e personaggi del Premio, da affiancare ai riconoscimenti della nuova edizione. E prevedevo già che, stavolta più che mai, avremmo dovuto rimboccarci le maniche per vincere sugli “impegni professionali” dei nostri artisti; sulla “crisi economica” che rende difficoltoso, in questo periodo, l’approccio con gli sponsor; sulla “carenza di liquidità” degli enti pubblici.
Non sapevo di tutto questo cosa ci avrebbe sfiancato di più. Sta di fatto che, dimostrando grinta e professionalità organizzativa, il nostro Premio, già da parecchi anni, si presenta con un palmares invidiabile che ci spalanca qualunque porta. Così, vinti gli impegni professionali di alcuni dei personaggi ai quali maggiormente ci siamo legati in tutte queste edizioni celebrate, abbiamo allestito un cast che promette scintille; i nostri sponsor non si sono lasciati intimorire dalla ventilata recessione e, anche stavolta, hanno sposato la loro immagine a quella di una manifestazione attesa e prestigiosa (non a detta nostra ma della critica); i rappresentanti istituzionali, tra le cifre sempre più esigue dei bilanci dei loro enti, hanno cercato di leggervi la possibilità di sostenere il Premio Top Sprint, riconoscendone la valenza attrattiva e catalizzante oltre che turistico-economica. Le loro promesse ci hanno stimolato alla realizzazione del progetto di quest’anno. E ci sono bastate per andare avanti, convinti che non verranno disattese.
Niente guerra o pace, dunque, né economia o solidarietà, in questo editoriale. Chiamatela pure, magari, autocelebrazione. E, forse, “…così è se vi pare”. Ma concedetemi per una volta di dare un “taglio” diverso a queste poche righe.
L’annuario che vi ritrovate in mano è cresciuto a dismisura da quando è nato. Dalle 16 pagine in bianco e nero, quasi una presenza simbolica nel panorama editoriale catanese, è diventato una realtà concreta e approfondita su temi di turismo, cultura, informazione, attualità. Con ben 226 pagine a colori e doppia copertina, oggi si propone al lettore attento ed al turista che vuol conoscere alcuni angoli di paradiso della nostra isola. È, adesso, un vero organo d’informazione e di servizio.
Il Premio vola alto sulle ali dell’ippogrifo. Ma, soprattutto, sulla spinta dell’entusiasmo. Nato per caso, quasi per gioco, è diventato sempre più prestigioso tanto che, adesso, ci risulta davvero difficile proporre in ogni edizione quel quid che serve per accrescerne fama e prestigio rispetto all’anno prima. Sfogliando l’album dei ricordi e della storia della nostra manifestazione sembra quasi di fare zapping col nostro telecomando e di saltellare tra le varie reti pubbliche e private nazionali: rivediamo personaggi che si sono susseguiti sulla scena di Top Sprint, dando corpo ad un “evento”. All’appuntamento che, divulgato da un’emittente locale prestigiosa come Antenna Sicilia, negli anni è stato amplificato oltre che dalla stessa anche da Rai, Mediaset e televisioni internazionali a Malta, in America, in Australia, alla ricerca di spettatori, di turisti, di italiani nel mondo. Anche il Premio è, adesso più che mai, un mezzo d’immagine e di servizio oltre che di svago e divertimento. Lo sanno i personaggi che continuano ad onorarci con la loro presenza; lo riconoscono i nostri sponsor che ci affiancano senza ripensamenti; ne sono consapevoli i rappresentanti istituzionali che ci invitano a continuare a dare questo contributo che serve a rendere più “appetibile” l’immagine di Catania e della Sicilia intera.
Di tutto questo, permetteteci di andarne fieri. Ci serve, quanto meno, per vincere sfide, sacrifici e battaglie. In tre lustri di storia di un doppio “evento”.