ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Turismo culturale
Granata: "Dateci una settimana del vostro tempo e vi racconteremo duemila anni di storia"

di Gigi Macchi

L'assessore regionale al Turismo, Fabio Granata

Diciamo la verità. Pur nella veste di assessore ai beni culturali Fabio Granata è stato da sempre anche l’assessore al turismo della Regione siciliana. Qualche mese fa c’è stata l’investitura ufficiale, ma l’impronta di Granata sul turismo c’è stata sempre e soprattutto è stata unanimemente riconosciuta, anche dal suo collega Cascio. Insomma per dirla con poche parole, Granata ha svolto l’incarico di responsabile politico dei beni culturali siciliani sempre nell’ottica della promozione turistica del territorio. Un esempio per tutti. Eravamo presenti due anni alla fiera di Milano in occasione della Borsa internazionale del turismo. La Sicilia aveva allestito uno spettacolare stand espositivo, il più visitato di tutti, e il più apprezzato per l’organizzazione, i colori, l’atmosfera. La Regione siciliana era presente con i suoi due assessori di punta, Granata appunto e Cascio. E per spiegare ciò che la Sicilia stava facendo per rilanciare il turismo nell’isola fu indetta una conferenza stampa in uno dei più grandi padiglioni fieristici. Sala pienissima, all’inverosimile. Granata ha presentato il distretto culturale del Sud-Est, un investimento progettuale con forti ricadute soprattutto nella parte orientale dell’isola. Un intervento quantomai apprezzato. Granata seppe spiegare come la Sicilia stava puntando sulle sue ricchezze naturali e architettoniche per avvinghiare un turismo sfuggente, impaurito dalla mafia e dai servizi scadenti. Un discorso da vero assessore al turismo davanti al vero, incaricato, assessore al turismo che durante l’intervento del collega annuiva convinto. E che poi rinunciò a dire la sua, sarebbe stata la ripetizione di concetti già perfettamente espressi. Un esempio. E se ne potrebbero citare mille altri. Come i consensi per la Lucia di Svezia, una manifestazione che ogni anno a Stoccolma raccoglie l’interesse del nord Europa per l’ennesima sfida siciliana.

Sito archeologico e storico siciliano

Oggi Granata parla di «Sicilia, il futuro della memoria, ovvero il viaggio come esistenza», un concetto ardito che nell’intervista che gli abbiamo chiesto e che alla fine siamo riusciti faticosamente a realizzare Fabio Granata ci ha meglio spiegato.
“Ripensare il modello di sviluppo turistico e costruire immagine e flussi, prendendo ad esempio fenomeni culturali e di richiamo turistico quali “Genova 2004” e “Mantova letteraria”.
Il ripensamento complessivo del comparto turistico - già annunciato dall’assessore regionale Fabio Granata - si giocherà sul piano legislativo, con l’approvazione in finanziaria della legge quadro di riferimento, ma non secondariamente con una campagna pubblicitaria e di informazione mirate, caratterizzate da una fortissima specificità che certamente non manca alla Regione siciliana.
“Un vecchio adagio riferito alla Sicilia - dice ancora Granata - faceva pressappoco così: “Dateci una settimana del vostro tempo e vi racconteremo duemila anni di storia”.

L'afflusso turistico

E pressappoco è questo il leit motiv che animerà le promozioni di Fabio Granata, il quale dice di voler puntare sul turismo culturale, di qualità, non più sullo stantìo e obsoleto trinomio Sicilia-sole-mare, oggi non più vincente in assoluto rispetto ad un passato anche recente.
“La storia millenaria della patria di Empedocle, Gorgia ed Archimede - dice l’assessore Granata - lega la sua tradizione all’epopea federiciana (non dimentichiamo che a quel tempo nasce la prima “Scuola poetica” italiana e che lo stesso Dante la riconoscerà come vera e propria fucina letteraria), alla speculazione filosofica della Magna Grecia, al barocco del Val di Noto, ai siti archeologici e complessi monumentali, insomma ad un patrimonio culturale dotato del crisma dell’«unicità» (e quindi “specificità”).
A cavallo fra ‘700 e fine ‘800, la nostra Isola è stata meta privilegiata dei grandi viaggiatori nordici, comunque continentali, ed essi cercavano nella “terra del grande meriggio” epifanie divine, come nel caso di Nietzsche (che scrisse gli “Idilli di Messina”), stratificazioni culturali, come in Maupassant suggestioni poetiche come nel caso di Goethe e ispirazioni musicali, il riferimento è a Wagner, che “intuì” momenti essenziali delle sue opere a Palermo”. Tutti cercavano qualcosa che sapevano di poter trovare in Sicilia: “Un segno dell’Arcadia, delle radici, dell’inizio della civiltà europea - spiega Fabio Granata -. In questa concezione il viaggio era e resta “avventura esistenziale” oltre che conoscenza dei luoghi dove “è la chiave di tutto (Goethe)”.
Ecco quindi il messaggio dell’assessore al turismo Granata.
Non cerchiamo turisti, cerchiamo viaggiatori. Abbiamo una grande opportunità offerta da una “potenza di fuoco” mediatica non indifferente qualora si uniformasse tutta la promozione nazionale ed estera della Sicilia su questo modello che superi il consueto “sole-mare”, che mandi in soffitta “ombre e affini” e si concentri su un unico contenitore tutto il marketing territoriale di qualità, legato in gran parte ad eventi già esistenti e in parte ad eventi da creare. Coerenti con la filosofia unica sopra indicata”.

L'afflusso turistico

L’impostazione culturale e il senso del viaggio (che non è mera vacanza, bensì “progetto esistenziale”) animano dunque le considerazioni programmatiche dell’esponente di Alleanza Nazionale nella giunta Cuffaro; considerazioni che puntano sull’efficienza del messaggio e del linguaggio che potremmo sintetizzare in un paio di slogan dal grande effetto mediatico e dalla notevole cifra stilistica: “Sicilia. Un futuro da ricordare” e il già citato “Sicilia. Non cerchiamo turisti, cerchiamo viaggiatori”.
“Sicilia 2005 e il tema del viaggio - conclude Granata - saranno l’asse portante di una campagna che presenteremo nel prossimo mese di febbraio alla Bit di Milano e che diffonderemo con tutti gli strumenti di cui dispone il dipartimento (in fondo “il mezzo è il messaggio”, lo diceva Mac Luhan), creando un’attesa, attraverso l’annuncio, in target elevato ed ormai numerosissimo di soggetti che potremmo definire “Viaggiatori”. D’altronde poche regioni hanno un calendario di eventi come la Sicilia e nessuna regione d’Europa dispone di potenzialità economiche così vaste per quanto riguarda la promozione”.
In ultima analisi, allora, attorno al motivo portante di “Sicilia 2005” può e deve giocarsi anche la carta di un merchandising di qualità, che segni ulteriormente sia un tratto di modernità organizzativa, che un’esigenza di comunicazione e immagine. Parola di Granata. E c’è da credergli.