ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Il bilancio del sindaco Umberto Scapagnini: la viabilità primo interesse

L'uomo del Ponte

di Letizia Carrara

 

 

 

 

“Catania cambia Catania” è il motto che lo accompagna alla scadenza del suo mandato. Mancano ormai pochi mesi per la prossima e imminente tornata elettorale e il sindaco di Catania, Umberto Scapagnini (nella foto a destra), può con soddisfazione tracciare il bilancio della sua attività da primo cittadino. “Catania è cambiata ed è sotto gli occhi di tutti - esclama il sindaco - in quasi quattro anni la nostra città ha mutato volto, immagine e ancora tante sono le trasformazioni che vedranno la luce prima di maggio”.“Recentemente abbiamo posato l’ultima pietra in via Etnea - racconta - che è diventata una vera e propria perla della città. Piazza Duomo e, soprattutto, Piazza Università sono state rivalutate, sono due gioielli che incastonano il barocco cittadino. Le critiche e i disagi sono acqua passata: ciò che ammiriamo oggi ci resta”.
“Allo stesso modo abbiamo visto, metro dopo metro - continua - come la cintura viaria che delimitava le zone centrali cittadine, la lunga circonvallazione, stia cedendo il posto ad un’ asse scorrevole che da una parte collega le parti ormai non più periferiche, come le zone di San Giovanni Galermo e villaggio Dusmet, e dall’altra elimina la congestione che subiva il traffico veicolare”.

Municipio di Catania

L’obiettivo, infatti, è quello di creare un’arteria cittadina a scorrimento lento ma continuo, niente semafori che obbligano a prolungate fermate ma, al contrario, rotonde che impongono una velocità più moderata.“Il nodo Dusmet, in fase di realizzazione - dice Scapagnini - sta già dando i primi frutti”. Ma le fasi più innovative della nuova circonvallazione sono rappresentate dall’abbattimento dei cavalcavia. Il primo crollo è già avvenuto, quello del ponte di ‘Ognina’, laddove si è eliminata intanto una struttura che non risponde più alle esigenze di sicurezza dal rischio sismico e dai terremoti e che poi costituiva una barriera al mare e all’antico borgo marinaro.
“Al posto del cavalcavia - spiega il sindaco, nella sua funzione anche di commissario straordinario sul traffico e sicurezza - sorgerà un anello a tre corsie che snellirà il flusso veicolare proveniente sia da Cannizzaro che dal lungomare”.
Collegato ai lavori del ponte, c’è il progetto della nuova Via Alcide De Gasperi, su cui si sta già lavorando, che diventerà una nuova importante arteria cittadina, sostituendosi al lungomare di Ognina, cioè alle vie Artale Alagona e Ruggero di Lauria, strade destinate al traffico limitato o addirittura ai pedoni. Il percorso immaginario in compagnia di Umberto Scapagnini continua e attraversa il viale Africa, passa per la stazione di piazza Giovani XXIII ed arriva al cosiddetto ‘Passiatore.

Alcuni momenti dello smantellamento del ponte di Ognina.

“Tutta una zona che verrà trasformata, grazie anche agli importanti lavori che sta svolgendo la società della circumetnea”.
Mentre continuano, infatti, i lavori per la realizzazione della linea interrata della metropolitana, altri due progetti sono stati approvati e sono in fase di definizione, ovverosia i tratti di collegamento di piazza Galatea con piazza Giovanni XXIII e piazza Giovanni XXIII con Fontanarossa. Lavori che permetteranno di liberare tutta la linea del mare dai binari.“Vogliamo una grande città metropolitana - esclama il sindaco -. I nostri interventi sono radicali e realizzano questo nostro progetto”.
Prossimo appuntamento sarà l’inaugurazione del ‘Passiatore, il vecchio simbolo delle passeggiate della Catania degli anni’50, che tornerà nei cuori dei catanesi dopo decenni di trascuratezza. Poi, nella primavera del prossimo anno, dovrebbe toccare al famoso cavalcavia del Tondo Gioieni. Un’altra mossa dell’Uomo del Ponte.

"CataniaCambiaCatania"

In seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza ambientale determinatosi nella città di Catania nel settore del traffico e della mobilità, il sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, nominato Commissario delegato per l’emergenza traffico e per la sicurezza sismica, ha avviato concretamente un programma di interventi infrastrutturali nella Città di Catania che cambierà in modo radicale il sistema viario di scorrimento e di trasporto urbano e migliorerà la sicurezza dei cittadini rispetto al rischio sismico e a quello idrogeologico. L’Operazione Ognina si inquadra nella più vasta azione dell’Ufficio Speciale per l’Emergenza Traffico e per la Sicurezza Sismica, che ha rinnovato e migliorato, sotto l’azione commissariale del sindaco Scapagnini che ha nominato come Vice l’Ing. Salvatore D’Urso, le infrastrutture viarie e di servizio a Catania negli ultimi anni. L’Operazione Ognina si colloca, inoltre, nel più ampio processo di rinnovamento dell’assetto infrastrutturale della Città di Catania, che ha preso il nome di “CataniaCambiaCatania”. I principali obiettivi dell’Ufficio Speciale per l’emergenza traffico e per la sicurezza sismica sono:
- progettazione e studio di un sistema della viabilità in funzione dell’alto rischio sismico del territorio, anche ai fini dell’utilizzo delle infrastrutture viarie nei casi di emergenza;
- utilizzo del piano parcheggi sempre ai fini dei piani di emergenza;
- miglioramento degli edifici pubblici e privati adiacenti alle infrastrutture viarie;
- attuazione funzionale di un sistema urbano del traffico, sanando le gravi carenze infrastrutturali, con la realizzazione di un piano parcheggi anche di interscambio;
- realizzazione di tutti gli interventi necessari al miglioramento della circolazione stradale e ad assicurare vie di soccorso sicure, aree attrezzate per l’emergenza, nonché tutti gli interventi volti a migliorare la sicurezza sismica.

Il programma prevede, inoltre, la realizzazione di 21 parcheggi di cui n. 12 parcheggi scambiatori e n. 9 parcheggi pertinenziali su aree pubbliche; questi 9 verranno appaltati con l’art. 37 bis della L. 109/94, project financing, con il sistema della costruzione e gestione dell’opera e sono stati inseriti nel programma triennale che è stato pubblicato il 22 novembre 2003. Complessivamente vengono realizzati oltre 22.000 posti auto, con i parcheggi distribuiti fra periferia e centro cittadino. I parcheggi scambiatori possono essere trasformati, in caso di emergenza, in aree appositamente attrezzate per accogliere l’installazione di tende o prefabbricati; essi sono dotati di attrezzature collettive, eventualità già prevista in progetto, quali i sottoservizi acqua, luce, etc. Nel giro di solo un anno e otto mesi, l’Ufficio Speciale per l’Emergenza Traffico e la Sicurezza Sismica ha raggiunto considerevoli risultati.

Etna, spiagge, mare e scorci barocchi:

ideale set cinematografico

L'assessore allo Sport e Turismo del Comune di Catania, Nino Strano

“Il mio sogno è vedere finalmente trasformata la nostra città in una grande Catania turistica”. Inizia così la conversazione con l’assessore allo Sport e Turismo del comune di Catania, Nino Strano.
- Ma Catania la vocazione turista non ce l’ha sempre avuta?
“L’amministrazione ha ritenuto di potenziare l’immagine di una Catania che turistica lo è sempre stata, certo, ma che per un periodo ha avuto una destinazione diversa. Quella, cioè, di una città dedicata al commercio, all’industria, all’hi-tech che a nostro avviso sono soltanto elementi complementari alla vocazione primaria della città che è culturale e turistica”.
- Come si realizza il vostro sogno, forse sarebbe meglio chiamarlo progetto, qual è la strategia che lei intende adottare?
“La Catania che vogliamo è quella che deve crescere attraverso l’operazione di bonifica del centro storico, di ristrutturazione della via Etnea e delle piazze più belle di Catania. Una città che si sta svegliando e che sta riscoprendo il gusto di questa vocazione. L’operazione che ho cominciato tanti anni fa quando ero alla Regione Siciliana la sto continuando adesso da assessore nella mia città che rappresenta la mia vita e il mio patrimonio”.
- Quando si parla di città culturale vengono in mente itinerari non solo lungo le strade e le piazze ma soprattutto percorsi d’arte all’interno delle nostre chiese, dei nostri musei, dei nostri siti archeologici.

Il teatro greco-romano

Come pensate di risolvere il problema dell’apertura dei siti?
“È un problema la cui soluzione è in fase avanzata. Personalmente ho contatti con la Curia per ottenere che rimangano aperte intanto le chiese di via Etnea. Poi sono in fase di definizione accordi con gli altri enti preposti, la sovrintendenza ai beni culturali, la Provincia regionale di Catania, i musei privati. Abbiamo già dato un segnale con l’apertura dell’ufficio turistico di via Vittorio Emanuele che è aperto anche nei giorni festivi e che registra già un numero di visitatori che rispetto a qualche anno fa è triplicato”.- Lei parla anche della ‘sfida del mare’ cosa intende?
“Beh, Catania sembrava aver dimenticato di essere una città marittima. Quest’anno abbiamo aperto le tre nostre spiagge libere, garantendo l’animazione e il potenziamento delle attività. Per la prima volta abbiamo creato uno spazio anche per i bagnanti che vogliono portare con sé il loro amico cane. Altra novità di quest’anno è la spiaggia di San Giovanni Li Cuti che sarà aperta tutto l’anno con docce e scalette. Sarà semmai il mare, non certo noi, a toglierle!
Quindi c’è una grande volontà di riscoprire il mare. Tra l’altro rientra nel progetto che l’amministrazione sta realizzando anche con l’abbattimento del ponte di ‘Ognina’ e con il waterfront della litoranea”.
- C’è, poi, che è una sorta di esperimento legato alla promozione turistica, il progetto ‘Film commission’ che, per esempio, ha già portato a Catania il set della fiction tv ‘Il bell’Antonio’, di che si tratta?
“È un esperimento riuscito che avrà un grande seguito perché probabilmente avremo una serie di puntate, circa cento, di una grande casa di produzione e della Rai, che verrà girato a Catania. Stiamo realizzando addirittura una fondazione, di cui il Comune sarà socio che ci permetterà - sull’esempio della film commission di Torino - di diventare un teatro di posa. D’altronde quando i produttori vanno a Torino devono ricostruire in cartapesta un vulcano, una spiaggia, le scogliere, il barocco, da noi, invece, tutto questo esiste già!”.

Turismo, dati incoraggianti
Alcuni momenti dello smantellamento del ponte di Ognina.
Dati in crescita per il turismo catanese. Che dal giugno 1999 allo stesso mese del 2004 totalizza un +30% di presenze turistiche alberghiere ed extralberghiere attestandosi ad un +20% in relazione all’anno 2003. Circa 41.300 turisti nel 2004 a fronte dei circa 31.700 del ‘99. I dati sono stati forniti dall’assessore comunale al Turismo e deputato di AN Nino Strano durante un incontro tra gli operatori turistici di Catania e l’assessore regionale al Turismo Fabio Granata.
“Una città che si muove per il forte spirito innovativo dei suoi imprenditori e delle istituzioni locali, Catania che non ha bisogno di tutela della Regione siciliana ma piuttosto di un’alleanza con la stessa Regione, perchè sia accelerato lo sviluppo a tutto tondo del settore”, ha detto Strano.
Durante l’incontro, l’assessore ha inoltre ricordato le recenti iniziative, mirate non solo alla destagionalizzazione dei flussi, ma anche ad una maggiore presenza di Catania nel mercato turistico. Strano ha fatto riferimento, in tal senso, alla partecipazione del Comune etneo alle Borse del Turismo di Milano, Londra, Deauville, Berlino, Mosca e, con molta probabilità, anche Shangai. Nino Strano ha anche ricordato “l’attivazione dell’ufficio di supporto agli imprenditori cinematografici che scommettono sulla nostra città quale location per film d’autore: la Catania Film Commission”. L’assessore comunale al Turismo, a proposito di Beni Culturali, ha ribadito la volontà di “aprire” a Natale il teatro di via Vittorio Emanuele. Approfittando della presenza di Fabio Granata, che è anche assessore regionale allo Sport, Strano ha poi annunciato l’ipotesi di una candidatura della città di Catania per le Olimpiadi 2016. Granata ha confermato, durante l’incontro, la volontà di creare un’unica filiera regionale per le principali feste religiose isolane, che poi sono quelle in cui le città di Palermo, Catania e Siracusa festeggiano le patrone: rispettivamente Santa Rosalia, Sant’Agata e Santa Lucia.
FIERE ED EVENTI COMMERCIALI

Una carta vincente per lo sviluppo economico del nostro territorio e per la promozione dell’immagine di Catania che punta a conquistarsi un ruolo di primo piano nel commercio dell’area euro-mediterranea. Un’ipotesi, un progetto che l’assessore al commercio del Comune di Catania, Angelo Rosano, ha assunto come priorità del suo mandato. Ma le difficoltà ci sono e le strategie non sembrano ancora collaudate. Le manifestazioni più importanti e più di largo respiro della nostra città sono rappresentate da due fiere: quella dei morti che cade tra l’ultima settimana di ottobre e i primi giorni di novembre e la fiera di S. Agata che invece accompagna, come tradizione vuole, le festività in onore della nostra patrona nel mese di febbraio. Ma ogni anno la questione che mette a confronto amministrazione ed operatori economici, in special modo i commercianti ambulanti, è sempre la stessa: individuare un sito che possa ospitare le migliaia di visitatori e valorizzare due manifestazioni che superano per ampiezza i confini cittadini. “Un sito definito - assicura l’assessore - sorgerà, ma l’individuazione dell’area, non è semplice. In ogni caso è legata all’approvazione del piano regolatore generale che sta ricevendo una forte accelerazione”. E un’area disponibile ci sarebbe. La voce non è ufficiale ma parla di un ampio terreno alla zona industriale, nei pressi dell’aeroporto Fontanarossa, che ospitava vecchi mezzi dell’Amt. L’assessore non conferma, però “l’idea è quella di trovare uno spazio periferico che garantisca agli operatori una migliore organizzazione logistica e alla città e ai visitatori di viverla e raggiungerla senza problemi” spiega Rosano. Aldilà delle intenzioni, però, adesso il problema è un altro, quello di gettare nero su bianco le ipotesi per garantire al progetto di sopravvivere anche dopo  le prossime elezioni amministrative di maggio. “Speriamo di farcela - conclude con tono più cauto, l’assessore Rosano - i tempi potrebbero essere troppo stretti”.

Parla l'assessore comunale al Bilancio Antonino D'Asero

Si tirano le somme

L'assessore Antonino D'Asero

- Assessore Antonino D’Asero, non è un momento particolarmente felice per il bilancio del Comune di Catania, ci chiarisce qual è la situazione?
“Oggi i Comuni, e il Comune di Catania in particolare, soffrono una crisi di liquidità che deriva dai mancati trasferimenti di risorse, dalla riduzione degli stessi, dalla lentezza nella riscossione degli incassi, mentre i pagamenti vengono effettuati con la cadenza periodica”.
A chi sostiene che in questo momento le casse comunali siano allo sfacelo, cosa risponde?
“Innanzitutto, è un dato non rispondente alla realtà. I bilanci mostrano una serie di indici e di parametri strutturali che sono ben leggibili che dimostrano come la situazione non stia in questi termini. Il Comune deve riscuotere precise somme. A cominciare dai diritti di superficie, dai diritti da proprietà, dai condoni edilizi 1988/2000 e, ancora, dai beni dell’edilizia popolare che per legge sono alienabili e che dovrebbero essere regolarizzati, cioè venduti, ed invece sono ancora lì bloccati mentre potremmo ricavare circa 100 milioni di euro. Tutte somme non riscosse. Quindi ciò crea uno sfasamento”.
- Come, quando?
“È un problema di organizzazione e di celerità. Noi abbiamo fatto dei gruppi di lavoro. Per quanto riguarda i condoni, per esempio, esistono ancora 22mila pratiche relative al condono edilizio dall’88 in poi che devono essere regolarizzate su cui stiamo lavorando. Per l’alienazione di beni, invece, è importante chiarire che io mi riferisco a beni che per legge devono essere alienati e non certo al patrimonio pubblico. Quindi l’edilizia popolare e il diritto di proprietà. Oggi esistono tanti terreni ceduti alle cooperative dalle quali dobbiamo ancora incassare soldi. Noi ipotizziamo due interventi. Mettiamo ordine, da una parte, e recuperiamo le risorse finanziarie dall’altra. I problemi esistono, ma sta nella differenza nelle risorse”.
- Il bilancio ha davvero un buco da 40 milioni di euro?
”Il problema di differenza nelle risorse non è stato ancora quantizzato. Sul consuntivo presentato c’è una nota da parte dei revisori nella quale si fa riferimento a questi importi, ma sono ancora da verificare e chiarire.Tengo a sottolineare che la situazione che oggi si è venuta a creare è una sommatoria di tutta una serie di difficoltà che negli anni si sono accumulate, pertanto, diventa illogico e grave falsare la realtà”.
- Si sente un po’ sotto pressione in questo periodo?
“Assolutamente no. Mi sento additato ingiustamente, perché io ho cercato di mettere ordine e invece ciò che si vuol lasciar intendere all’opinione pubblica è che il problema si riferisce solo a questo periodo. Non è così. Infatti, io ho ereditato una situazione che era difficilissima, siamo andati avanti in questi due anni con grande equilibrio. La crisi che si va man mano acuendo deriva dal fatto che tutti gli altri soggetti istituzionali sono in difficoltà come noi, quindi si accumulano, mancati incassi e ritardi nei trasferimenti, che ci mettono in queste condizioni di gravi difficoltà di liquidità”.
- Qual è la sua politica di bilancio? 
“Quando ho messo piede in questa amministrazione ho ritenuto opportuno invertire le linee di bilancio fin qui seguite. Dunque, si trattava di utilizzare al massimo tutte le opportunità che la normativa ci consente e quindi nel 2003 abbiamo già avviato un’operazione importante, che ci ha consentito di guadagnare 30 miliardi di euro. Nel bilancio di quest’anno ho avviato - se me lo fanno completare - l’operazione di rinegoziazione di mutui, una forma di finanza innovativa”.
- Attraverso i cosiddetti B.O.C.?
“Sì, si tratta, cioè, di estinguere i debiti che sono a tasso più elevato per riaccendere gli stessi con emissioni di titoli con un tasso più basso, un sistema che farà guadagnare altri 20 milioni di euro. Io il mio dovere l’ho fatto, adesso dipenderà dal Consiglio comunale”. 
- In vista delle prossime elezioni amministrative che tipo di situazione pensa di lasciare?
“Ribadisco, ho impostato un’attività con interventi trasparenti. Abbiamo mantenuto gli interventi nella socialità, nei servizi sociali, nelle periferie, nella città con un grande equilibrio senza aumentare tasse né tributi. D’altro canto, dal momento che tutto questo imponeva un incremento di costi, abbiamo predisposto gli strumenti. Finanza innovativa e di recupero delle risorse. Sarebbe stato facile aumentare tasse e tributi, sarebbe stato facile tagliare una serie di servizi. Non smentisco il momento di difficoltà che esiste ma con molta correttezza sostengo che tutto è in regola sotto il profilo dei parametri strutturali e di bilancio”.
- Come commenta le due recenti nomine effettuate dal sindaco Umberto Scapagnini, quella del nuovo ragioniere generale e quella di un consulente finanziario personale. Si è sentito scavalcato?
“Assolutamente no. Io svolgo il mio lavoro con estremo senso di servizio e di grande confronto. Non ho nulla di che recriminare né tanto di che preoccuparmi. Sono disponibile a tutti confronti aperti e leali. Purché leali”.

Il Castello Ursino riapre le porte ai visitatori

Il museo nel maniero

L'assessore alla Cultura, Gaetano Sardo

È quasi una certezza, il Museo Civico Castello Ursino dovrebbe finalmente aprire le sue porte alla città e ai turisti. Ad affermarlo senza nascondere la propria soddisfazione è l’assessore alla Cultura della nostra città, Gaetano Sardo. Sembrava una matassa inestricabile per via di uno stato di precarietà strutturale che ha richiesto interventi seri di consolidamento, ma entro l’anno almeno il pianterreno dovrebbe potere ospitare le prime collezioni. L’iter è stato lungo e complicato anche per una non troppa chiara sinergia tra gli enti preposti, Comune, Regione, Sovrintendenza ai Beni Culturali. “Il progetto del Museo Civico - spiega Sardo - ha richiesto l’impegno e la buona volontà di tutti. Una forte spinta è venuta dall’assessore regionale ai Beni Culturali, Alessandro Pagano, che in numerosi incontri tenutisi a Catania ha fissato delle precise priorità, riunendo ad uno stesso tavolo di lavoro enti pubblici, tecnici e progettisti. Le cose da far funzionare e coordinare erano (e per certi versi, lo sono ancora) davvero tante. Il recupero architettonico delle sale interne al castello, il completamento dei lavori - non ancora avvenuto, per la verità - della cintura perimetrale esterna, la sistemazione delle cabine elettriche, che servono gran parte delle aree circostanti, magazzini, catalogazione dei reperti. Attrice principale anche la Sovrintendenza ai Beni Culturali che sta per completare la ristrutturazione di una sala attigua al Castello”. In particolare, l’amministrazione comunale si è occupata dell’allestimento del Museo Civico vero e proprio, riadattando le zone del secondo livello. All’interno, verranno ospitate diverse collezioni. La più importante e corposa di reperti è quella Biscari. Ma di materiale stipato nei magazzini ce n’è davvero tanto. Reperti molto antichi, bassorilievi, sculture. “Materiale, la cui sistemazione e catalogazione richiederà naturalmente del tempo - spiega ancora Sardo - ecco perché vogliamo intanto aprire e continuare a cancelli aperti il completamento delle esposizioni”. Il Castello Ursino rappresenterà un punto di riferimento fondamentale per i visitatori, una meta irrinunciabile in quanto si avrà la possibilità di conoscere non solo la storia di Catania, ma anche “quella storia” che è passata a Catania, di quanti l’abbiamo voluta raccontare e lasciarne traccia nella nostra città.

Il Castello Ursino

Il "Liotru", simbolo della città

Uno scorcio di via Crociferi