ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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All'ombra della Torre Normanna
   
pagine a cure di Francesco La Rosa
(in collaborazione con l'ufficio P.R. editoriale)
Il Sindaco di Baucina, Salvatore Scaletta

Tra qualche anno potrebbe diventare una meta turistica tra le più belle e frequentate dell’intero bacino del Mediterraneo. Un obiettivo ambizioso ma, per il raggiungimento del quale, ad Altavilla Milicia si stanno ponendo importanti e concreti presupposti. Durante la stagione invernale Altavilla, piccolo centro quasi alle porte di Palermo, conta all’incirca 5.600 abitanti che si raddoppiano nei giorni festivi. In estate, poi, la popolazione sul territorio comunale raggiunge addirittura le venticinquemila unità, a conferma delle spiccate peculiarità di attrazione turistica che fanno di questo ridente paesino una meta preferita da tanti per le vacanze durante la bella stagione. A dirigere… le operazioni, un sindaco dinamico e lungimirante: Salvatore Scaletta, 58 anni, medico di professione, sposato con la signora Angela e padre affettuoso di Cesare (23 anni) e Maria (20 anni) entrambi studenti universitari. Dopo una precedente esperienza a capo dell’Amministrazione comunale a cavallo tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta, Scaletta è adesso al suo secondo mandato elettorale consecutivo frutto di una coalizione sfociata in una lista civica dove ad essere privilegiati -per stessa ammissione del primo cittadino - sono i sani valori dell’amicizia.
“L’economia di Altavilla Milicia - sottolinea il sindaco Scaletta - affonda le sue radici soprattutto nel comparto agricolo con specifico riferimento all’olivocoltura. Negli ultimi anni il paese si sta espandendo molto con l’edilizia residenziale e, quindi, con il turismo. Altavilla è un fantastico “belvedere”, 70 metri sul livello del mare, che si affaccia sul golfo di Cefalù.In tanti stanno scegliendo il nostro territorio per la loro seconda casa. In tal senso stiamo attualmente procedendo a circa tre/quattro lottizzazioni al mese.

Il carro trionfale della festa della Madonna.

Tutto questo porterà ricchezza ad Altavilla, senza dimenticare un’altra importantissima risorsa costituita dal Santuario della Madonna della Milicia. Recentemente il Cardinale De Giorgi lo ha eletto “Santuario Mariano” della Diocesi di Palermo e sono tantissimi i pellegrini che vi si recano giornalmente. In particolare - continua il primo cittadino di Altavilla Milicia - in occasione dei solenni festeggiamenti del 6-7-8 settembre una folla straripante di fedeli si reca qui per omaggiare la nostra Madonna. Inoltre, il paese è sede di un Museo permanente unico nel suo genere: quello, cioè, dei quadretti votivi. La caratteristica di questo interessantissimo museo è costituita dal contenuto davvero originalissimo: dipinti realizzati sulle latte che hanno contenuto le sardine, sin dal 1830 e fino ai primi del ’900. Sono venuti da ogni parte del mondo per ammirare queste opere uniche nel loro genere”.
In un recente passato l’Amministra-zione comunale di Altavilla ha risanato, con fondi propri, la viabilità interna e i marciapiedi delle vie del centro, oltre ad aver bitumato le strade esterne che consentono l’accesso ai poderi ricchi di alberi di ulivo. “Adesso, grazie ai PIT - afferma soddisfatto Salvatore Scaletta - disporremo dei fondi necessari per rinnovare il “Belvedere”, realizzare sentieri naturalistici ed attenzionare la riserva naturale “Pizzo Trigna, Pizzo Cane, Grotta Mazzamuto” dove hanno il loro habitat aquile reali, esemplari di lince, cinghiali ed altre specie animali protette. Il tutto perché crediamo fermamente nella vocazione turistica di Altavilla Milicia, nelle possibilità di espansione che questo paese sicuramente possiede. Nei nostri programmi c’è anche quello di ingrandire il Santuario della Madonna della Milicia affinché lo stesso possa ospitare più comodamente i tanti e devotissimi fedeli”.
Idee chiare, precise e lungimiranti quelle palesate dal primo cittadino Scaletta: Altavilla Milicia si candida autorevolmente per assurgere a località turistica tra le più suggestive della nostra terra, in un mix di bellezze naturali, paesaggistiche, culturali e religiose che lanceranno questo ridente paese nell’incantevole emisfero del turismo nazionale e - perché no - internazionale.

Luogo Santo della Madonna della Milicia
Il Paese

L’origine del Comune di Altavilla Milicia è datata al 15 settembre 1621, limitatamente al palazzo del suo fondatore il marchese Francesco Maria Becca­delli di Bologna, e alle poche casette circostanti formanti il più antico baglio del 1400 (oggi: Píazza Matrice). Il paese, in seguito, si sviluppò secondo un progetto urbanistico a scacchiera, rispet­tando dettami del re spagnolo Filippo III.
Fin dalle origini l’attività preminente degli altavillesi è stata l’agri­coltura: la cannamela, i vigneti, il sommacco, l’uliveto e il limoneto. Nel suo territorio si trovano, altresì, alcuni resti di storiche costru­zioni risalenti ai normanni ed ai saraceni: la Chiesa di S. Maria di Cam­pogrosso (“Chiesazza”) in contrada S. Michele e fondata nel 1070 dal re Roberto il Guiscardo.
Accanto alla chiesa sorgeva un monastero di monaci Basiliani a cui essa apparteneva. Poco più distante dalla chiesa, sul torrente S. Michele, si trova il Ponte saraceno, molto deteriorato dall’incuria e dalle intemperie.
Proprio ai piedi del paese e lungo la costa si trovano tre torri d’avvistamen­to saracene: la prima vicino l’abitato, l’altra presso l’attuale lido Sporting, la terza un po’ più distante, a picco sul mare di Cala Sciabica.
L’abitato urbano si distende sulla pianeggiante collina, a m. 70 circa s.l.m., in una posizione incantevole, dal cui belvedere si ammira uno dei più pittoreschi golfi d’Italia, che va dal solenne ed elegante Capo Zafferano alla massiccia e tozza Rocca di Cefalù.
Monti e mare formano un grande diadema che impreziosisce, adornan­dolo, il piccolo centro agricolo e ne addolciscono il clima richiamando schiere di visitatori.
Oggi complessi turistici, spiaggia e molti villini fanno del territorio di Altavilla Milîcia una delle località estive più ricercate del palermitano.

Il Santuario

Il Santuario della Madonna della Mili­cia nasce sotto forma di una cappella, sul luogo dove pare sia stato collocato il Qua­dro della Madonna al suo arrivo in Altavilla. In seguito ai ripetuti ingrandimenti del 1623, del 1826 e del 1908 raggiun­se l’attuale forma ed ampiezza. La costruzione, a croce latina, è in stile classico-romano ottocentesco.
Man mano che si è andato ampliando, si è arricchito di alcune opere d’arte di grande rilievo.
Il pellegrino che arriva al Santuario - sito sulla collina e all’estremo lembo orientale del paese, di fronte al luminoso Mar Tirreno - si trova davanti al bellissimo portale di bronzo di V. Gennaro, inaugurato in occasione dell’Anno Santo del 2000.
Concezione scultorea d’avanguardia nell’area delle porte di bronzo. Infatti lo stesso manufatto, per un complesso gioco di corrispondenze di incavi e prominenze, riproduce, nella faccia esterna, il Mistero del­l’Incarnazione di Cristo e, nella parte interna, la Passione.
Sopra la porta, in alto ed al centro della faccia­ta, si trova un bassorilie­vo bronzeo raffigurante la Madonna col Bambi­no e S. Francesco d’As­sisi, opera dello Sgarlata.
All’interno del San­tuario, a sinistra, un bel­lissimo Crocifisso del De Simone che colpisce per la sua perfezione anato­mica.
A destra c’è una sta­tua lignea di S. France­sco di Paola del Bagna­sco. Dello stesso più avanti, sulla parete di destra si trova una tela con la “Risurrezione di Lazzaro” e sulla sinistra il “Battesimo di Gesù”.
Più avanti ancora si trovano le statue del­l’Immacolata e di S. Giuseppe, di buona fat­tura.

La Posizione geografica di Altavilla Milicia.

Sotto la crociera si trova la cupola affrescata da Totò Bonanno nel 1996 raffigurante una originale Pentecoste e, più sotto, quat­tro vele con gli Evangelisti dello stesso. Nel braccio sinistro, si trovano le statue dell’Addolora­ta, del Cristo morto, in legno di Ortisei, il Cuore di Gesù, l’Assunta entrambi della Ditta Zanetti di Roma, e S. Rosalia. Nel braccio destro la statua di S. Lucia.
Nella volta della navata centrale è riprodotta l’Assunzione della Madonna del Tiziano ad opera del Guerrero ed una natività.
Nelle volte laterali: la Presentazione di Gesù al Tempio e l’Annun­ciazione, opere di Galioto di Bagheria.
Nella volta dell’abside si nota un affresco del Tomaselli raffigurante la traslazione della S. Casa di Nazareth e nello sfondo, in alto, la SS. Trinità.
Alle pareti, due tele del Bagnasco raffigu­rano l’Ultima Cena, ed il Sacrificio di Isac­co. Accanto all’altare si trova un originate e delicato candelabro in bronzo dorato, forma­to da finissime figure ieratiche, opera anch’esso di V. Gennaro.
Il Santuario possiede, inoltre, una statuet­ta del Cristo risorto, sempre del Bagnasco, e che si può ammirare esposto nel periodo pasquale.

Un momento della festa della Madonna della Milicia

Di pregevole fattura è l’impianto marmo­reo a guisa di due braccia accoglienti con, al suo interno, il tabernacolo che si erge al cen­tro come il bocciolo di un fiore. Il tutto si protende verso la mensa di marmo bianco. Progettista e direttore dei lavori: il salesiano Don Vincenzo Gorgone.
Sul lato sinistro dell’abside: il Fonte batte­simale, di marmo massiccio intarsiato, opera del prof. Di Caro.
Al centro dell’abside, in alto, immersa in una policroma creazione architettonica del duo Balistreri-Lo Piccolo, fra due angeli oranti in marmo bianco, con candelabro, sta il quadro della Madonna della Milicia, cen­tro del Santuario e meta devozionale di folle di pellegrini.

Il Museo dei Quadretti Votivi

Entrando nel San­tuario, subito a sinistra, si scende nel museo. È picco­lo, ma è importantis­simo. Contiene una ricchissima rassegna di illustrazioni di fatti che testimonia­no una pic­cola parte di ciò che i pel­legrini con­siderano gra­zie o miraco­li da essi ottenuti dalla Madonna della Milicia. Quattrocento quadretti votivi dipinti, su loro commis­sione, da maestri pittori, per lo più, dei famosi carretti siciliani. Sono espressione di arte e di fede popolare. Raccolta unica, forse, al mondo sia per il materiale usato, latta ricavata da contenitori di sardine sala­te, sia per la quantità ed il contenuto. Sono oggetti molto ricercati per il loro studio da parte di esperti di scienze antropologiche ed artistiche. Documentano momenti drammatici vissuti e risolti positivamente dalla Madonna della Milicia. Spaziano nel periodo di tempo che va dal 1840 ai giorni d’oggi. Rappresentano incidenti sul lavoro, ferroviari, in mare, interventi chirurgici effettuati in casa, lotte di ammalati col demonio, esecuzioni capitali per fatti politici, guarigioni da emorragie per tisi, cadute accidentali da balconi, sotto cavalli in corsa, tram… etc. Questi quadretti costituiscono uno spaccato di vita reale svoltasi nell’ar­co di quasi duecento anni.
Nel museo sì può ancora osservare la documentazione fotografica dell’iter dei lavori di restauro del Quadro della Madonna.
Sono, inoltre, da vedere alcuni dipinti, fra cui alcuni quadretti votivi creati per far parte di due rassegne regionali promosse dal Santuario: “Forme del Sacro” e “L’ex voto tra arte popolare e arte colta”.
Un’altra ricca raccolta di ex voto in argento si può ammirare nelle bache­che esposte nella sala dell’accoglienza, accanto al Santuario.
Si può anche vedere un’antica sta­tuetta della Madonna col Bambino e S. Francesco inginocchiato, in legno d’ulivo che prima si trovava in una nicchia situata in alto, nella facciata esterna del Santuario.
Il Museo è sempre visitabile nei giorni festivi o feriali, chiedendo pres­so la segreteria del Santuario e nell’o­rario di apertura di esso.