ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Conservare la memoria
pagine a cure di Erika Pinieri
(in collaborazione con l'ufficio P.R. editoriale)

L’occhio attento degli amministratori mira ad un progetto di miglioramento che riguarda vari settori della vita pubblica, sociale e culturale della bella Agira. Tra le priorità rientrano anche l’ arredo urbano e il piano viario. Sono previsti interventi di illuminazione e pavimentazione della centrale Via Diodorea, così come in tutto il centro storico. Una rotatoria verrà realizzata in una zona ad alto rischio di incidenti, come quella che conduce al bivio con gli altri centri vicini. Agira guarda in prospettiva futura, sfruttando le risorse naturali e culturali di cui è dotata, per mantenere alto il vessillo di una città che punta ad offrire più servizi ed una migliore proposta turistica: “Abbiamo tanti progetti in cantiere a cui stiamo lavorando - conferma il sindaco Rosario Sanfilippo - dall’attivazione di un programma che riguarda l’agricoltura qualificata, all’ ultimazione del depuratore, al potenziamento delle case-albergo, alle quali vorremmo destinare un intero quartier e con l’aiuto dei privati. Abbiamo, inoltre, fatto richiesta di finanziamento alla Comunità Europea per il progetto “Life natura”, che prevede sostanziali miglioramenti per le risorse naturali come, per esempio, l’acqua. Abbiamo previsto anche l’installazione di strumenti specifici per sfruttare l’energia cinetica del vento. Per dare un input maggiore all’agricoltura sarà aperto uno sportello presso l’Istituto Scriffignano, dove avranno luogo dei campi sperimentali. La crescita del territorio, inoltre, non può prescindere dalla valorizzazione delle innumerevoli risorse culturali. “La città - prosegue il primo cittadino - vanta una biblioteca ricca di volumi antichi, con testi in pergamena che vanno salvaguardati. La conservazione ed il mantenimento dei beni archeologici e culturali è una priorità assoluta della mia amministrazione. Ci sono chiese ricche di capolavori e un sito archeologico ancora nascosto, che ci ripromettiamo di portare nuovamente alla luce. Tra questi qualche gradino del teatro greco, che vorremmo rivedere alla luce del sole. Tra i progetti c’è anche l’apertura della casa di risposo per anziani, già ultimata e che conta circa dieci posti”.

RADICI ANTICHE
Un momento della festa di San Filippo

Agira è uno dei paesi più suggestivi della provincia di Enna. Tra i più antichi di tutto l’entroterra siciliano vanta radici storiche che risalgono al periodo greco. Secondo il racconto di Diodoro Siculo, l’insigne storico a cui la città ha dato i natali è il primo che tentò di scrivere una storia universale, pare che Agira abbia svolto un ruolo di importanza rilevante durante la battaglia tra Siracusa e Cartagine. Delle antiche miniere d’argento, di cui il territorio era ricco, non è rimasto più nulla. L’unica traccia è l’origine del nome Agira, dal greco Argyrion, che significa argento. Si narra, tra l’altro, di splendidi monumenti, di templi, uno dedicato a Gerione e di un teatro, secondo solo a quello di Siracusa. Nello stesso periodo vennero coniate delle monete con l’effigie di Eracle. Fra i riti in suo onore, consistenti in sacrifici di ogni genere, viene ricordata l’abitudine dei giovani di Agira di consacrare i capelli a Iolao, suo nipote e compagno. Questa usanza è stata tramandata fino agli inizi del ventesimo secolo, con l’unica differenza che i capelli venivano offerti a S. Filippo che, nel frattempo, aveva preso il posto di Eracle nel culto degli agirini. Il mito di Ercole vive tuttora, tanto che il Comune, nel 1934, fece costruire in suo onore una fontana monumentale a tre piani, nella piazza ai piedi di Via Roma, nella quale sono illustrate le famose dodici fatiche. I miti e le leggende animano la storia di Agira, come quelle legate alla figura di S. Filippo, protagonista di titaniche lotte col diavolo e liberatore della popolazione locale dalle possessioni diaboliche. Per secoli il santuario, specie nella festa del 12 maggio in suo onore, era meta di pellegrinaggi da ogni parte della Sicilia, ma anche dalla Calabria e da Malta, proprio per invocare la liberazione dal diavolo. Del monastero, purtroppo, non è rimasta alcuna traccia. Probabilmente fu abbandonato e lasciato decadere durante la dominazione araba. L’economia del paese si è sempre eretta sull’agricoltura, ma anche sulle miniere di zolfo, sull’ artigianato ed in particolare sulla lavorazione dei vasi, di cui gli artigiani locali sono stati maestri.

Uno scorcio del Palazzo Mammano

Purtroppo la crisi economica non ha risparmiato nessuno di questi settori. La popolazione si è ridotta ad appena un terzo, a causa della chiusura delle miniere di zolfo e delle botteghe artigiane, che hanno costretto molti giovani del posto a cercare lavoro altrove, infertendo una ferita profonda nella triste piaga dell’emigrazione. La città per fortuna, almeno dal punto di vista paesaggistico, non ha perso nulla della sua antica bellezza. Basta affacciarsi dal belvedere della scenografica piazza Roma per ammirare un panorama mozzafiato. Dalla Torre di San Nicola e dal castello medievale, l’occhio del visitatore viene rapito dalla profondità di un orizzonte che va dalla Piana di Catania ai laghi artificiali Pozzillo e Sciaguana, fino ai monti Nebrodi e alle Madonie. Da visitare le belle e numerose chiese come quelle di Santa Maria Maggiore e quella del SS. Salvatore, risalenti al periodo della dominazione normanna, ma ricostruite dopo il terremoto del 1693 in stile barocco. Degli antichi conventi citiamo quello di S. Agostino e quello restaurato recentemente di Maria SS. della Raccomandata. Del periodo svevo resta la chiesa di S. Margherita su quella che prima era una chiesa bizantina dedicata a Santa Sofia, con una cappelletta in onore di S. Sebastiano. La vita sociale e culturale del paese è animata da numerosi appuntamenti che rendono il calendario di Agira particolarmente interessante. Tra le iniziative vanno ricordate la Fiera dell’agricoltura, che si svolge nel mese di aprile con l’esposizione dei prodotti locali e delle razze bovine, suine, equine ed ovine. La domenica delle palme si svolge la Sagra del dolce, nella quale spicca la famosissima cassatella, una specialità assolutamente da gustare, a base di farina di ceci, cacao e mandorle tostate, e l’esposizione dell’artigianato tipico del posto. I mesi di luglio e agosto sono invece dedicati alle sagre e all’intrattenimento nelle principali piazze del paese. Il primo week end di agosto si svolge la passeggiata gastronomica lungo le stradine dell’antico quartiere arabo delle Rocche. Il 7 e l’8 di agosto ha luogo la manifestazione dedicata agli agirini nel mondo. Ai più anziani benemeriti residenti all’estero è dedicata la premiazione, con relativa assegnazione di targhe. Da non perdere poi la Novena al quartiere Rocche che si svolge dal 16 al 24 dicembre. Nella casa Museo della civiltà contadina, e in altre case del quartiere, vengono allestiti i presepi artistici davanti ai quali ogni notte viene cantata la novena di Natale. Il clou di tutte le manifestazioni avviene la notte di Natale. Incantevole il presepe vivente, con la suggestiva rappresentazione della natività negli antichi quartieri a ridosso del castello medievale. Il 5 gennaio, infine, si svolge la manifestazione “Un pane per la vita”, festa di beneficenza in favore dell’Unicef.

Il centro di Agira innevato
Il Castello
Un momento dello spettacolare rodeo