ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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L'oasi felice degli ex precari

   
pagine a cure di Lucio Gambera
(in collaborazione con l'ufficio P.R. editoriale)

Il sindaco, Giuseppe Turino
Il precariato non abita più al Comune di Mirabella Imbaccari. Adottando due provvedimenti, che hanno recepito le modifiche della pianta organica, l’Ente locale ha assunto con regolare contratto part-time 21 ex lavoratori socialmente utili. Le disposizioni avranno efficacia a tempo indeterminato, riconoscendo l’assunzione diretta in seno alla pubblica amministrazione.
L’iniziativa è stata assunta dal sindaco Giuseppe Turino (nella foto), che ha raggiunto il traguardo della “stabilizzazione” definitiva del personale e la copertura di altrettanti posti. Con le qualifiche di istruttore-direttivo, istruttore, esecutore e operaio, gli ex precari hanno ottenuto l’ambito status di dipendenti municipali, assumendo impegni di lavoro per 24 ore settimanali.
La decisione è stata salutata con estrema soddisfazione da parte dei beneficiari, che si sono lasciati alle spalle 14 anni di esperienze, disagi economici e tante umiliazioni. Il primo cittadino, annunciando l’esecutività delle deliberazioni, con le quali si sono schiusi nuovi (e più sicuri) orizzonti professionali, ha ammesso: “Non ho fatto alcun regalo d’estate… Ai lavoratori è stato soltanto dato un giusto riconoscimento, che suggella un lungo periodo di aspettative e di sacrifici personali”.
In seno alla Giunta, che continua a subire diversi ostacoli e avversità di carattere politico, non manca l’orgoglio per la serenità restituita “a 21 famiglie di Mirabella Imbaccari, che potranno adesso guardare al futuro con rinnovato ottimismo”.
Il sindaco Turino, che ha ricevuto gli apprezzamenti delle forze sindacali locali e del comprensorio, ha aggiunto: “Non ho mai guardato alle collocazioni politiche degli ex precari. Ho soltanto speso le mie energie per il conseguimento di un obiettivo preminente, che potrà dare vigore alla classe burocratica del Comune e ulteriore fiducia alla comunità mirabellese”.

Il Municipio

In tanti hanno gridato al “miracolo” nella città del tombolo, che ha suscitato vasti interessi, in altri centri del Calatino-Sud Simeto e del Catanese, sulle modalità di assunzione. Sistemazioni di ex articolisti e addetti ai lavori socialmente utili, invero, sarebbero state possibili (o quasi) pure in altre municipalità. Non sarebbero state necessarie, infatti, particolari alchimie amministrative. Le procedure di assunzione e le strategie operative, assieme a varie condizioni, sono state rese note in una delle ultime leggi finanziarie.
Uno scorcio del centro storico

I

La lettera di ringraziamento dei lavoratori

Dopo un lungo, anzi lunghissimo precariato, fatto di lusinghe, ricatti ed umiliazioni, l’amministrazione comunale ha definitivamente sistemato i 21 lavoratori socialmente utili in servizio presso il Comune di Mirabella Imbaccari.
Per essere sinceri, ormai, quasi non ci speravamo più. Il sindaco ha mantenuto, invece, la sua promessa. Così, dopo tante aspettative, quello che sembrava un sogno impossibile è adesso diventato una splendida realtà.
Dopo 14 anni di promesse e di chiacchiere, a Mirabella Imbaccari “a Maronna ha fattu u miraculu” (“la Madonna ha fatto il miracolo”) anche perchè il primo cittadino Giuseppe Turino, non ha mai guardato ad appartenenze di Destra o di Sinistra, avendo avuto un solo pensiero in testa: assicurare un futuro e un avvenire a 21 famiglie.
Nelle vesti (finalmente!) di ex lavoratori precari, ringraziamo il sindaco di Mirabella Imbaccari e i suoi collaboratori per averci dato la tanto sospirata tranquillità, augurando agli amministratori municipali sempre maggiori successi in favore dell’esclusivo benessere della nostra piccola comunità.
Ancora un grazie da tutti noi.

I 21 ex precari di Mirabella Imbaccari

 
IL SINDACO TURINO: "Apriamo il cuore ai nostri emigrati"

Città del tombolo, città del frumento e… città dell’accoglienza: Mirabella Imbaccari ha riscoperto, con il supporto della Giunta municipale, il vecchio feeling con gli emigrati all’estero. In primavera e in estate, in occasione di vari spettacoli, due comitive sono state ospitate nel centro del Calatino. Le feste di ricevimento si sono trasformate in autentici avvenimenti popolari, che hanno coinvolto, in un impareggiabile “clima” di simpatia e calore umano, l’intera comunità residente.
Gli incontri sono stati fortemente voluti dal sindaco Giuseppe Turino, che ha ufficialmente ricevuto al Palazzo municipale due delegazioni. Scambi di targhe, oggetti-ricordo e gadget istituzionali hanno messo il “sigillo” sulle stesse iniziative e sui gemellaggi socio-culturali, che potrebbero pure incrementare, con successive intese, i flussi turistici e i rapporti commerciali.
La comitiva tedesca. Il primo abbraccio è stato dato, alla fine di aprile, agli emigrati a Schoenaich: la cittadina della Germania, che ha fondato il suo sviluppo sulle industrie metalmeccaniche, ha favorito l’integrazione sociale e occupazionale di centinaia di operai, che hanno pure ottenuto prestigiose rappresentanze politiche a livello locale. La forte coesione tra i tedeschi e i “figli” di Mirabella Imbaccari è stata riconosciuta dal borgomastro di Schoenaich, Franz Grupp, che non ha escluso nuove ipotesi di accordo con il Comune di piazza Vespri. All’orizzonte potrebbero profilarsi, con l’ausilio di alcuni istituti scolastici, scambi di visite tra studenti ed escursionisti, nonché forme specifiche di valorizzazione del tombolo.
La rappresentanza argentina. Struggenti ricordi e sensazioni intense sono state vissute da un altro gruppo di emigrati, che dopo 40-50 anni di vane aspettative, con il sostegno della municipalità mirabellese, hanno potuto rivedere il luogo natìo, i vecchi parenti e i compagni dell’adolescenza. Salvatore Pilota, in nome di tutta la comitiva, ha ringraziato il primo cittadino di Mirabella Imbaccari, donandogli una targa-ricordo. Turino ha assunto almeno un impegno dinanzi agli emigrati, che hanno pure avuto la possibilità di visitare i luoghi più affascinanti della Sicilia: una piazza o un parco di Mirabella Imbaccari saranno intitolati alla Repubblica argentina, che non ha mai alzato “steccati” sociali nei confronti degli emigrati.

LA CHIESA MADRE
La Chiesa Madre

Dedicata alla Patrona di Mirabella Imbaccari, Maria Santissima delle Grazie, la Chiesa Madre si eleva sul salotto storico della città, in piazza Vespri. La costruzione risale agli anni 1635-1637, secondo le previsioni di un ambizioso progetto tecnico, che avrebbe avuto il supporto di Giacinto Paternò. La scalinata del tempio porta la “firma” del geometra-farmacista Salvatore Novello (1879-1975).
Il prospetto della Chiesa Madre si compone di tre ordini architettonici (in stile barocco-siciliano) con diverse basi e capitelli. Il complesso vanta un artistico portale con fregio e timpano, una finestra con la statua della Madonna con il Bambino, un grande orologio civico, un campanile e un timpano terminale con la croce.
Due portali (secondari) del prospetto sono sovrastati da altrettante finestre con arco, che illuminano le navate laterali della Chiesa. In una parete spicca un altro portale di pietra intagliata, al quale si accede attraverso una piccola scalinata. Ad ovest della chiesa vi è la casa canonica, la cui costruzione sarebbe stata voluta dal Pontefice Pio XI (Achille Ratti) negli anni 1929-1931. Tutte le volte e le pareti della Chiesa Madre sono ornate di pregevoli stucchi e di artistici arabeschi.
Oltre a conservare l’antico altare maggiore con un tabernacolo a cupola, il presbiterio ospita un fercolo, che contiene una tela della Madonna delle Grazie. La festa solenne in onore della Protettrice dei mirabellesi si ripete ogni anno alla fine del mese di agosto, con un immutato concorso di devozione.

IL PALAZZO DEI PRINCIPI BISCARI
Il Palazzo dei Principi Biscari

Dal punto di vista storico, il monumento cittadino di maggior rilievo è sicuramente rappresentato dal Palazzo dei Principi Biscari, la cui mole, sulla sommità della collina Imbaccari, domina una parte del centro storico cittadino. La sua costruzione si lega alla munifica opera di Giacinto Paternò, che pose la prima pietra nel 1630. Dopo una lunga interruzione, i lavori furono ripresi nel 1717 da don Ottavio Trigona, che dispose la realizzazione del secondo piano dell’imponente struttura.
L’immobile costituì (fino al 1828) la residenza estiva dei Principi Biscari, ai quali tutti i mirabellesi riconoscono interventi e iniziative per il progresso economico e civile della comunità.
Grazie al tenace impegno della napoletana Angelina Auteri, dopo gli anni trascorsi nel collegio romano delle Suore di Santa Dorotea, sarebbe stata introdotta nello stesso Palazzo la lavorazione del tombolo, che rappresenta una delle più alte espressioni della produzione tessile locale e un motivo di vanto dell’artigianato femminile. L’apporto professionale di alcune suore (accolte nella residenza nobiliare) avrebbe garantito l’insegnamento delle tecniche di lavorazione del tombolo e il corretto utilizzo dei fuselli in legno.

Il sindaco Giuseppe Turino con il borgomastro di Schoenaich, Franz Grupp

Con il supporto dell’amministrazione comunale, negli ultimi due anni, diverse esposizioni del prezioso manufatto hanno lanciato il “Made in Mirabella Imbaccari” in vari centri italiani e all’estero. Successi sono stati registrati, infatti, nel corso di una rassegna internazionale di pizzi, ricami e merletti, che ha puntato i riflettori in provincia di Torino, a Collegno, da venerdì 24 a domenica 26 settembre, sull’assoluta qualità e raffinatezza del tombolo.