ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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"Il 2005 l'anno del museo naturalistico-ambientale"

   
pagine a cure di Alfio Patti
(in collaborazione con l'ufficio P.R. editoriale)
Il sindaco, Nico Balsamo

“Diversi sono gli obiettivi che questa amministrazione si è prefissata di raggiungere durante la legislatura. Voglio soffermarmi su alcuni che stanno per essere raggiunti proprio in questi giorni.
Con soddisfazione comunico l’avvio del Laboratorio-museo naturalistico ambientale che finalmente ha trovato una sede individuata dal Cutgana (Centro universitario per la tutela e la gestione degli ambienti naturali e degli agrosistemi), diretto dal prof. Angelo Messina, ente gestore della Riserva naturale “Complesso Immacolatelle e Micio Conti”, e per il cui mantenimento il Comune è compartecipe. Il prof. Messina e l’ing. Salvatore Cartarrasa, direttore della Riserva sangregorese, hanno scelto bene, individuando nella villa Ficara la giusta ubicazione in quanto per mezzo di un piccolo tratturo è possibile raggiungere direttamente la Riserva che giace sottostante. Questo laboratorio naturalistico, che prevediamo di inaugurare nel mese di gennaio, certamente darà alla cittadina sangregorese visibilità e l’opportunità di far conoscere alle scuole e ai cittadini l’importanza delle grotte, conosciute da studiosi di tutto il mondo. Nostra soddisfazione sarà anche quella di riportare i reperti archeologici, rinvenuti nelle grotte della Riserva ma al momento depositati al museo archeologico di Siracusa. Ci sembra legittimo richiedere i reperti che possono, così, ritornare nel luogo dove sono stati ritrovati. Abbiamo risolto, di recente, il problema relativo ai rifiuti solidi urbani. A seguito della nuova normativa, gli Ato (Ambiti territoriali ottimali) sono decollati sia per la raccolta dei rifiuti sia per l’acqua. Con questa operazione potremmo assistere ad un piccolo aumento, in percentuale, della Tia (Tariffa di igiene ambientale) ma non per decisione dei Comuni consorziati bensì della società “Simeto Ambiente” che è un organo sovracomunale che andrà a gestire la raccolta rifiuti solidi urbani di ben 18 Comuni.

La Villa comunale

L’Amministrazione, però, intende dare ai cittadini l’opportunità di usufruire di un “bonus” dato che abbiamo già realizzato un Centro comunale di raccolta differenziata (Isola ecologica) dove i cittadini, consegnando i rifiuti, dopo averli differenziati, potranno usufruire, a fine anno, di uno sconto sulla tariffa. Le chiavi del Centro di raccolta, ubicato in via Bellini nei pressi del campo sportivo, sono già state consegnate alla Mosema che lo gestirà. Divulgheremo, inoltre, la cultura della differenziata anche nelle nostre scuole; con i cittadini lo facciamo già da tempo per mezzo dell’Organo ufficiale di Informazione del Comune.
Altro evento importante per San Gregorio è stata la conferenza dei servizi convocata per esaminare l’istanza della società S.S.C cui hanno partecipato Regione, Provincia, Comuni viciniori, Camera di commercio, ed i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Cidec, Unict, Faid, Federcom e Unvap alla fine della quale è stato dato il primo via alla possibilità di insediamento di un grosso Centro commerciale sul nostro territorio. Il Centro, ampio 24.000 mq, sorgerà di fronte l’ingresso autostradale. Saranno capitali di un’azienda italo-francese ad essere investiti sul nostro territorio che certamente daranno una svolta occupazionale sia a San Gregorio che al circondario. Certamente ci sarà, anche, lo sviluppo di un ampio indotto che potrebbe alzare il livello dell’economia locale.
Accanto all’area commerciale è prevista anche un’area artigianale per i sangregoresi che troverebbero, per la loro attività, più agio fuori dal centro della cittadina. Anche il traffico potrebbe essere snellito, grazie alla realizzazione dello svincolo per San Gregorio che a quanto pare dovrebbe finalmente decollare considerato il fatto che l’ultima firma per risolvere l’atavico problema è stata apposta il 16 settembre scorso”.

 

Passeggiando per San Gregorio di Catania
La Chiesa Madre

Nella parte centrale a monte della cittadina sangregorese ha sede il centro storico composto da abitazioni unifamiliari con orto-giardino. Il tessuto urbano, sin dall’inizio del suo insediamento, ha seguito il percorso della principale via di comunicazione fra Catania e Acireale (attuale via Umberto) e successivamente quello della strada di collegamento con San Giovanni La Punta, generando all’incrocio delle due via una piazza: Regina Margherita, sede della vita pubblica della collettività. In piazza G. Marconi, invece, vi è la sede del Palazzo Comunale. Poco distante, sulla via Umberto, vi è la Chiesa Madre (nella foto), dal prospetto seicentesco, intitolata a Santa Maria degli Ammalati. La sua costruzione, iniziata nel 1620, si è conclusa nel 1630. Il terremoto del 1693 la distrusse. La sua ricostruzione durò ben 16 anni, fino al 1711. Lunga 30 metri e larga 20, si divide in tre navate con pregevoli affreschi del pittore Conti Consoli. Sul terzo pilastro a destra vi è un elegante pulpito (1895), al centro un bellissimo altare ricco di decorazioni. Nella Chiesa Madre, vicino alla statua di Santa Maria degli Ammalati, troviamo la statua del Santo Patrono: San Gregorio Magno. Seguendo la via principale si attraversa piazza Regina Margherita, da dove prende il via la strada per Acicastello.

La Villa Gaglio

Si arriva quindi in Piazza della Repubblica, cuore pulsante dei giovani che vi si riuniscono, dove fa da padrone l’elegante edificio in stile Liberty: Villa Gaglio (nella foto). Ancora qualche centinaio di metri di via Umberto e ci troviamo in piazza Immacolata, l’antico borgo di “lu chianu”.

La chiesetta medioevale dedicata a San Filippo d'Agira

Qui troviamo un gioiello unico nel suo genere, la chiesetta medievale dedicata a San Filippo d’Agira (nella foto). Fatta edificare dal nobile don Alvaro Paternò nel 1500, la chiesa sorge su un impianto planimetrico semplice, formato da una unica navata con abside. Forte l’effetto che determina l’uso dicromatico della pietra. Lo scuro della pietra lavica si contrappone al chiaro della pietra calcarea travertinica. La dicromia la troviamo negli spigoli, nel campaniletto, portale e rosoncino. La chiesa è munita di campanile a cella, di portale archiacuto, di conci lavici perfettamente sagomati. Caratteristiche, queste, tardo-gotiche del Quattrocento siciliano.

A nord-est della chiesetta, nello stesso “Chianu di San Grigoli”, sorge la Chiesa dell’Immacolata (nella foto). Un maestoso edificio settecentesco, iniziato a costruire nel 1750, ma completato intorno al 1800. È l’unica chiesa del paese che guarda sud-est, cioè Gerusalemme. Questo aspetto era tipico delle chiese del medioevo e non del XVIII secolo. Secondo il testamento di don Alvaro Paternò, nello stesso punto sorgeva la chiesa dedicata a San Gregorio Magno, distrutta probabilmente dal terremoto del 1693. È l’unica chiesa, inoltre, a possedere uno stupendo sagrato a mosaico. Per la festa del Santo patrono, infatti, la statua di San Gregorio viene ospitata per una notte nella sua antica dimora, cioè dalla chiesa Madre viene condotta all’Immacolata. Altro piccolo gioiello della cittadina di San Gregorio è la Villa comunale il cui ingresso principale è in piazza Anastasio. La villa, piccola ma ben curata, concretizza l’appellativo di terrazza sulla città, perché di fatto dalla Villa ci si affaccia su Catania e su tutto il suo golfo fino ad intravedere le fiaccole delle industrie chimiche di Priolo.

La Chiesa dell'Immacolata


Il Santo patrono
1.400 anniversrio della morte di Gregorio Magno, (604-2004), un momento di riflessione in più per la comunità sangregorese

Millequattrocento anni sono passati dalla morte di papa Gregorio Magno (12 marzo 604 - 12 marzo 2004). Quest’anno l’Amministrazione comunale di San Gregorio di Catania ha voluto dare una maggiore rilevanza alla festa del proprio santo Patrono e non solo aumentandone il fasto con una più ricca Cavalcata storica e Giostra cavalleresca al Piano Immacolata; con la mostra dell’artigianato “Delizie di Sicilia” in piazza Regina Margherita e lo spettacolo di martedì dopo Pasqua in piazza Guglielmo Marconi, aumentando, così, di un giorno la Festa, ma sensibilizzando i cittadini a riflettere su questa importante figura della storia del mondo cattolico. Lo ha fatto con conferenze, incontri, conclusisi con la visita dell’arcivescovo di Catania, monsignor Salvatore Gristina. Come è noto, Gregorio Magno, che fu Papa dal 590 al 604, edificò il suo pontificato, così come la sua vita, sulla giustizia e sul continuo equilibrio tra diritti e doveri. Fu il primo a parlare di custodia cautelare - come ha sottolineato il prof. Biagio Saitta, ordinario di Storia Medievale nella Facoltà di Lettere dell’Università di Catania durante una conferenza -. Gregorio ne sviluppò il concetto durante il suo pontificato e la sua idea di giustizia trova oggi grande attualità. Per questo, senza dubbio, Gregorio continua ad essere, come Santo e come uomo, un contemporaneo.
Lottò la corruzione che in quel tempo dilagava: capì che le parole sono più rivoluzionarie di ogni arma e che la mediazione avrebbe portato alla conversione dei barbari al cattolicesimo.

Quest’anno, dunque, i fedeli sangregoresi hanno potuto soffermarsi sulla figura di quest’uomo Santo e constatare, anche, come i tempi siano cambiati soprattutto nei costumi, laici e religiosi.“Un tempo - scrive Antonino Iacono nella sua storia su San Gregorio - i prelati officiavano in chiesa; alti e grandiosi stendardi si agitavano sopra la folla che si assiepava in chiesa tutta la giornata. Preghiere, canti e declamazioni al Santo venivano eseguiti in lingua latina. Voci di cantori ed organo facevano rintronare tutta la chiesa”.
Ma se, da un lato, i costumi sono cambiati, così come è cambiato il modo di manifestare la fede, dall’altro nei sangregoresi è cresciuto il bisogno di culto e l’esigenza di ritrovare quell’identità religiosa che legava al Santo (che “butta” tre con la mano destra) tutta la comunità cittadina. Per questo, il 2004 ha rappresentato un’occasione in più per riflettere sui perché si perpetuano le tradizioni e i culti e come sia importante ricordare quanti si sono spesi per una giusta causa, per una missione, per lasciare ai posteri esempi e parole: così come ha fatto Gregorio.