ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Infrastrutture

Così sta cambiando il porto di Catania

a cura di Grazia Sicali
(in collaborazione con l'ufficio P.R. editoriale)

Il potenziamento dei servizi dedicati alla logistica integrata e all’intermodalità, la realizzazione di alcune infrastrutture, il potenziamento del traffico per le navi da crociera e l’incremento della nautica da diporto. Passa da questi elementi  il salto di qualità definitivo che il porto di Catania è destinato a compiere nel breve termine. E per rendersi conto dei risultati raggiunti è sufficiente volgere uno sguardo a tutte le realtà portuali italiane. La Port Authorithy etnea ha portato avanti alcune scelte di campo mirate ad implementare la visibilità dello scalo marittimo etneo nell’ambito dell’intero panorama portuale nazionale ed internazionale, per consolidarlo tra i più importanti porti nazionali, in sede di riforma della portualità italiana. Tutto ciò che oggi il porto di Catania è riuscito a conseguire è una straordinaria sinergia di molte volontà, di chi tra gli operatori ci ha creduto, scommettendo risorse e capitali, delle amministrazioni locali con le quali l’ente ha instaurato rapporti di collaborazione, delle compagnie di navigazione, che hanno puntato sul porto etneo e sulle capacità di metodologie portuali ben organizzate, nonostante la recessione economica in cui versa la Sicilia e l’intera economia nazionale ed internazionale. Un aspetto essenziale nella pianificazione è rappresentato dal Piano Regolatore portuale, la cui proposta è stata approvata dal Comitato portuale, e da oltre un anno al Comune, affinché predisponga il vaglio e l’approvazione da parte del Consiglio comunale. Importanti accordi con le Ferrovie dello Stato sono stati conclusi in riferimento alle aree in concessione per gli impianti ferroviari asserviti alla stazione Circumetnea, risolvendo definitivamente un problema che aveva assunto importanti aspetti sotto il profilo amministrativo, economico e strutturale. È in pieno svolgimento la realizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’intero ambito portuale, mentre sono in fase avanzata i lavori per l’allargamento delle banchine interne del molo foraneo ed entro i primi sei mesi del 2006 saranno completati anche i lavori di prolungamento della diga di levante. La ristrutturazione è finalizzata a migliorare le condizioni di sicurezza per gli ormeggi all’interno del porto. La realizzazione di alcuni interventi nei prossimi tre anni rappresentano la parte fondamentale dello sviluppo dello scalo.
Tra le opere di infrastrutturazione previste, la realizzazione della darsena polifunzionale a sud del molo di mezzogiorno per il riordino ed il potenziamento del traffico containers e di cabotaggio, il rifacimento della struttura relativa all’ingresso “Asse dei servizi” con la realizzazione di un nuovo edificio, l’allargamento dei piazzali e la rideterminazione della cinta doganale.                 

1“Lo sviluppo della città passa anche per il porto. Molto è stato fatto, ma occorre ancora lavorare sodo. Infrastrutture, intermodalità e servizi faranno decollare lo scalo etneo”. Utilizza toni perentori il presidente dell’Autorità portuale di Catania Santo Castiglione, che continua:”Il porto deve ritrovare la sua fisiologica vocazione: supportare l’economia della città, fungere da volano delle iniziative imprenditoriali correlate all’importazione e all’esportazione delle merci via mare, canale di studio e sviluppo dell’intermodalità e della logistica, luogo di tradizione e di riconquista del “suo” fronte mare, attorno al quale muovere la rinascita dei quartieri storici, che costituiscono il 70 per cento del patrimonio architettonico dell’intera città. Sono state studiate nuove iniziative finalizzate al potenziamento delle infrastrutture a servizio di alcuni comparti, come la crocieristica, la pesca e il diporto, a razionalizzare gli spazi in favore delle attività commerciali, a specializzare le aree a essi destinate, migliorando professionalità competenza e sicurezza”.  Missione compiuta? “Dopo quasi due anni di lavoro - risponde Castiglione - posso dire di avere ottenuto risultati  apprezzabili e “centrato” diversi obiettivi, dalla manutenzione alla prima stazione marittima provvisoria che sarà pronta tra qualche settimana”. Castiglione va poi oltre, analizzando la situazione portuale dell’intera regione, atteso che, dopo l’istituzione delle Autorità portuali di Trapani e Augusta, l’assetto portuale siciliano è fra i più complessi.
2“La mancata adozione di una decisa politica di coordinamento degli scali, che certamente può prendere spunto ma non definirsi completamente con il Piano Nazionale dei Trasporti e della Logistica e con il Piano Regionale dei Trasporti - avverte Castiglione - potrebbe allontanare i porti da quel cammino di integrazione necessario per rappresentare una piattaforma unitaria del servizio. Allora spetta ai porti costituire un network in grado di presentare sul Mediterraneo un polo logistico a servizio del mercato dei trasporti marittimi, che può rappresentare il vero valore aggiunto della portualità del futuro. I porti siciliani hanno infatti, tutti sviluppato prevalentemente alcuni settori del traffico marittimo, lasciando latenti altri comparti che per condizioni strutturali, logistiche ed ambientali poco si sposano con il territorio di appartenenza.