ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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I REPERTI ARCHEOLOGICI E LE ORIGINI ALBANESI

«Sorge Biancavilla su un dolce declivio alle falde e a sud-ovest dell’Etna a m. 513 di altitudine». Inizia così la descrizione del paese da parte del Canonico Placido Bucolo in “Storia di Biancavilla”, prima opera storica sulle origini della città.

Sembra che Biancavilla abbia origini albanesi in quanto molte terre furono affidate a coloni provenienti dall’Albania che arrivarono in Sicilia a partire dalla metà del XV secolo. La data più importante, spiega Fabrizio Cunsolo, è quella del 1488 quando i Moncada concessero, prima, la licentia populandi a un gruppo di profughi albanesi che avevano chiesto ricovero nella zona e, successivamente, il Privilegio di Biancavilla, ossia i Capitoli di Fondazione in cui vengono indicati i confini del territorio assegnato alla nuova comunità, le norme di convivenza tra conte e coloni e una serie di condizioni che fanno parlare di “nascita privilegiata di Biancavilla”.

Le tracce che testimoniano le antiche radici albanesi di Biancavilla sono poche ma importanti: lo stemma del comune, i nomi di alcune vie e piazze, i cognomi di origine albanese e l’icona bizantina portata dai profughi. Su Biancavilla c’è anche un notevole interesse archeologico. La zona, dice Francescaromana Alberghina, è stata oggetto di scavi, nel 2001, in contrada Scalonazzo, a opera della Soprintendenza ai Beni Archeologici e Culturali di Catania.

Uno scavo di una buca per piantare un albero aveva portato alla luce numerosi frammenti ceramici, inquadrabili tra la fine dell’età del Rame e l’Antico Bronzo.

È stato, infatti, individuato una parte di quello che doveva essere un insediamento databile tra III e II millennio a.C., ossia tra la fine dell’età del Rame e quella del Bronzo. All’interno è stato rinvenuto una parte di battuto pavimentale e una chiazza circolare che faceva probabilmente parte di un focolare.L’intervento in contrada Scalonazzo ha confermato le tracce di insediamenti all’aperto nell’area etnea. Nel territorio del paese si trovano, inoltre, numerose grotte, come quella Origlio o quella in contrada Spartivali che hanno restituito numeroso materiale di interesse archeologico.