ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Mass&Media

Il V...erso del Grillo

di Mariella Caruso

«L’effetto del Grillismo in tivù e nei mass-media in generale è stato profondamente negativo». L’opinione, suffragata da tutta una serie di esempi, è di Massimo Bernardini (nella foto a fianco), conduttore di “Tvtalk”, il programma di Raieducational in onda il sabato mattina su Raitre, di cui è co-autore e conduttore che analizza i linguaggi della televisione in collaborazione con un gruppo di studenti e docenti dell’Università Cattolica di Milano. «Da quando Grillo ha fatto irruzione con il suo VaffaDay - commenta Bernardini - è stato come se i conduttori dei talk-show e un po’ tutti i giornalisti abbiano trovato il coraggio di non collaborare col potere politico. Un coraggio che non rispecchia la realtà perché i conduttori in questione fanno parte del teatrino».

Nessuno dei conduttori che vanno per la maggiore si salva dalla spietata analisi del giornalista. «Michele Santoro, Bruno Vespa, Enrico Mentana, solo per citarne alcuni - continua - sono complici di questa celebrazione della politica nella quale ognuno recita una parte. Questo è un modo per nascondere la crisi del Paese». E non è diverso ciò che sta avvenendo tra i giornalisti della carta stampata. Anche loro, aggiunge il conduttore di TvTalk, «sono diventati più aggressivi, pare che ci sia stato un ‘liberi tutti’ generalizzato che ha fatto salire tutti sul pulpito per predicare e puntare il dito contro tutto e contro tutti. Ormai è diventato un baillame generalizzato».

La conseguenza è il fallimento del ruolo dei mass-media che «non sono più strumenti di conoscenza - osserva Bernardini -. I talk-show, per esempio, diventano luoghi dove le opinioni si scontrano su questioni non importanti, E i giovani? «Nella mia trasmissione ce ne sono tanti con i quali discutiamo dei meccanismi dei mass-media e dei linguaggi televisivi, ma non mi illudo che siano loro a dire prima o poi: ‘Non ci stiamo’ e a rivoluzionare le cose - ammette -. Non ci sono giovani buoni e poi io che sono stato giovane negli anni ‘70 quando si pensava di cambiare il mondo, diffido delle piazze e dei giovani che gridano ‘Non ne possiamo più».

«Sono convinto - prosegue - che l’unico modo possibile di agire è fare con onestà il proprio lavoro».

«Tornando al Grillismo - osserva -sono abbastanza vecchio per dire che non è una strada di cambiamento. Il Vaffa può essere utile per un giorno ma poi serve altro per cambiare le cose. Perché le fiammate non costruiscono, servono solo a bruciare un po’ di scorie».