ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Tecnologia

Spy-Phone

Flaminia Belfiore

La scena potrebbe essere questa: vigilia di Natale, sotto l’albero tanti pacchetti, si aprono i regali. Lei: “Amore, un cellulare nuovo! Grazie, è bellissimo!”. Non sa, la disgraziata, che nella sua vita è appena entrato un insospettabile 007. Una spia. Anzi, uno spy-phone, come li chiamano gli addetti ai lavori. Un aggeggio che sembra un normale telefonino, ottima marca, ultimo modello, ma che ha... qualche funzione in più, rispetto a quelle riportate sul manuale d’uso. Più precisamente, la sua funzione sarà quella di far pervenire A LUI copia di tutti gli sms DA LEI ricevuti e inviati, così come l’elenco delle chiamate in entrata e in uscita. Nomi, numeri, messaggi. Lui saprà e vedrà tutto, direttamente sul display del suo cellulare.

Le conseguenze sono facilmente immaginabili. Anche perchè, in genere, a regalare questi telefonini modificati sono persone che hanno sospetti fondati o comunque forti motivazioni che le spingono a compiere quello che è, e resta, un reato.

Ora, se è vero che da che mondo è mondo... o meglio, che da quando esistono i cellulari, mogli, mariti e fidanzati ma anche genitori, spiano telefonate ed sms dei partner o dei figli... un conto è lasciare incustodito il telefonino ben sapendo che c’è il rischio che venga letto da occhi indiscreti (quindi peggio per chi non cancella), tutt’altro è invece essere spiati senza saperlo e senza alcuna possibilità di difendersi da un’intrusione tanto raffinata quanto illegale.

Ne sanno qualcosa i protagonisti di una boccaccesca vicenda salita alla ribalta delle cronache nei mesi scorsi. Nell’ambito di un’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza di Vicenza su intercettazioni telefoniche, è venuta fuori una situazione da record: due coppie di coniugi, con relazioni adulterine incrociate tra loro, che per di più si sorvegliavano inconsapevolmente a vicenda grazie a questo sistema!! Ma l’indagine, che ha portato alla denuncia di più di quattrocento persone in tutta Italia, ha rivelato solo la punta dell’iceberg del fenomeno, sicuramente molto esteso.

Basta digitare le parole “cellulari spia” su un qualsiasi motore di ricerca Internet per rendersene conto. Sono decine i siti di aziende che producono e commercializzano software di questo tipo, sempre più aggiornati e sofisticati. Il sistema denominato “Polifemo”, al centro dell’inchiesta partita da Vicenza, è solo uno dei tanti.

Va detto che non tutti i cellulari possono essere spiati: alcuni modelli sono più “compatibili” di altri perchè utilizzano un sistema operativo particolare, chiamato Symbian, sul quale si basa la maggior parte dei software-spia. E naturalmente c’è chi vende anche l’antidoto, ovvero i programmi per evitare che il proprio cellulare possa essere spiato. Tutta roba costosa ma non inaccessibile, sia in un caso che nell’altro. Un vero cellulare spia costa dai sette-ottocento ai 1500 euro, dipende dal modello e dalle funzioni richieste. Se si dispone già di un modello compatibile si può richiedere solo il software da installare, ma le difficoltà dell’operazione da effettuare senza che la vittima se ne accorga sono evidenti. Alcuni spy-phone funzionano anche come cimice ambientale: senza emettere alcun segnale visibile, si attivano a distanza grazie alla chiamata di un apposito numero e trasmettono in diretta tutto quanto avviene intorno, suoni e conversazioni. Altri rivelano al “titolare” la posizione geografica precisa in cui si trovano: addio ai convegni-alibi! E molti hanno perfino una funzione che rivela se la “vittima” cambia sim, in alcuni casi continuando a spiarla.

Ciò che stupisce è la disinvoltura con cui queste aziende informatiche ritengono di potersi sollevare da ogni responsabilità legale pur vendendo aggeggi con queste caratteristiche. Alcune propagandano il prodotto spiegando ipocritamente che è bene controllare se i figli frequentano cattive compagnie (??), o se i dipendenti lavorano nell’interesse dell’azienda!! E... tutte, dopo aver elencato le meraviglie che il cellulare spione è in grado di compiere, pubblicano un pistolotto finale di questo tenore:

N.B. L’utilizzo improprio dei nostri cellulari spia è contro la legge 615 bis, 617 bis dell’8.4.1974 c.p., art.226 c.c.p. e legge 675/96 sulla privacy. L’azienda declina ogni responsabilità civile e penale per l’utilizzo improprio dei cellulari spia, dei relativi software spia e delle informazioni riportate. È esclusiva responsabilità dell’utilizzatore del cellulare spia fare in modo che l’eventuale uso sia corretto.

Corretto? E quale sarebbe l’utilizzo corretto di un cellulare spia? Ascoltare il respiro del neonato in culla? Oppure, come qualcuna di queste ditte suggerisce, “avere cura di avvertire la persona sorvegliata del controllo che si sta operando”... e questa è davvero arte!...: “Auguri tesoro, ho pensato di regalarti questo splendido cellulare spia in modo da scoprire immediatamente se mi tradisci, quando, come e con chi!” “Ma è fantastico, grazie, che bella idea hai avuto!”

Sorridete? Chissà. Magari sorriderà meno chi sotto l’albero troverà un supercellulare, ultimo modello, mille funzioni, sistema operativo Symbian....



Cosa sono gli spy-phone?

Sono telefoni cellulari modificati per svolgere funzioni di controllo a distanza: dall’ascolto ambientale all’inoltro di sms ed elenchi chiamate. Vengono programmati appositamente per funzionare tra il numero “vittima” e quello del “titolare”.

Si vendono liberamente?

Sì, ad esempio su Internet, anche se il loro utilizzo è assolutamente illegale. Alcune inchieste sono già state avviate e centinaia di persone denunciate.

Tutti i cellulari possono diventare spy-phone?

No, ma i sistemi spia più usati si basano sul software Symbian, utilizzato dai più grandi e noti produttori per diversi modelli.

Quanto costano?

Dipende dal modello scelto e dalle funzioni richieste: tra i 700 e i 1.500 euro. Se si dispone già di un cellulare compatibile si può richiedere solo il software da installare.

Come accorgersi di essere spiati?

Con i programmi più aggiornati è praticamente impossibile. Non lasciano alcuna traccia sul cellulare “vittima”. Qualche dubbio l’hanno sollevato i primi spy-phone, che addebitavano gli sms inoltrati al numero spiato, raddoppiandone i costi.