E pressappoco è questo il leit motiv che animerà le promozioni di Fabio Granata, il quale dice di voler puntare sul turismo culturale, di qualità, non più sullo stantìo e obsoleto trinomio Sicilia-sole-mare, oggi non più vincente in assoluto rispetto ad un passato anche recente.
“La storia millenaria della patria di Empedocle, Gorgia ed Archimede - dice l’assessore Granata - lega la sua tradizione all’epopea federiciana (non dimentichiamo che a quel tempo nasce la prima “Scuola poetica” italiana e che lo stesso Dante la riconoscerà come vera e propria fucina letteraria), alla speculazione filosofica della Magna Grecia, al barocco del Val di Noto, ai siti archeologici e complessi monumentali, insomma ad un patrimonio culturale dotato del crisma dell’«unicità» (e quindi “specificità”).
A cavallo fra ‘700 e fine ‘800, la nostra Isola è stata meta privilegiata dei grandi viaggiatori nordici, comunque continentali, ed essi cercavano nella “terra del grande meriggio” epifanie divine, come nel caso di Nietzsche (che scrisse gli “Idilli di Messina”), stratificazioni culturali, come in Maupassant suggestioni poetiche come nel caso di Goethe e ispirazioni musicali, il riferimento è a Wagner, che “intuì” momenti essenziali delle sue opere a Palermo”. Tutti cercavano qualcosa che sapevano di poter trovare in Sicilia: “Un segno dell’Arcadia, delle radici, dell’inizio della civiltà europea - spiega Fabio Granata -. In questa concezione il viaggio era e resta “avventura esistenziale” oltre che conoscenza dei luoghi dove “è la chiave di tutto (Goethe)”.
Ecco quindi il messaggio dell’assessore al turismo Granata.
Non cerchiamo turisti, cerchiamo viaggiatori. Abbiamo una grande opportunità offerta da una “potenza di fuoco” mediatica non indifferente qualora si uniformasse tutta la promozione nazionale ed estera della Sicilia su questo modello che superi il consueto “sole-mare”, che mandi in soffitta “ombre e affini” e si concentri su un unico contenitore tutto il marketing territoriale di qualità, legato in gran parte ad eventi già esistenti e in parte ad eventi da creare. Coerenti con la filosofia unica sopra indicata”.
L’impostazione culturale e il senso del viaggio (che non è mera vacanza, bensì “progetto esistenziale”) animano dunque le considerazioni programmatiche dell’esponente di Alleanza Nazionale nella giunta Cuffaro; considerazioni che puntano sull’efficienza del messaggio e del linguaggio che potremmo sintetizzare in un paio di slogan dal grande effetto mediatico e dalla notevole cifra stilistica: “Sicilia. Un futuro da ricordare” e il già citato “Sicilia. Non cerchiamo turisti, cerchiamo viaggiatori”.
“Sicilia 2005 e il tema del viaggio - conclude Granata - saranno l’asse portante di una campagna che presenteremo nel prossimo mese di febbraio alla Bit di Milano e che diffonderemo con tutti gli strumenti di cui dispone il dipartimento (in fondo “il mezzo è il messaggio”, lo diceva Mac Luhan), creando un’attesa, attraverso l’annuncio, in target elevato ed ormai numerosissimo di soggetti che potremmo definire “Viaggiatori”. D’altronde poche regioni hanno un calendario di eventi come la Sicilia e nessuna regione d’Europa dispone di potenzialità economiche così vaste per quanto riguarda la promozione”.
In ultima analisi, allora, attorno al motivo portante di “Sicilia 2005” può e deve giocarsi anche la carta di un merchandising di qualità, che segni ulteriormente sia un tratto di modernità organizzativa, che un’esigenza di comunicazione e immagine. Parola di Granata. E c’è da credergli. |