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Non
più lunghi show solitari destinati alle platee televisive. Non più riunioni fiume
per soli addetti ai lavori. Adesso la storia potrebbe cambiare. A Jun, piccolo
paese spagnolo vicino Granada, anzi è già cambiata. La democrazia diretta e quella
telematica si sono sposate per la prima volta nel mondo, dando vita ad un esperimento
unico e straordinario. Lì si è svolto il primo consiglio comunale con la partecipazione
diretta dei cittadini. Non solo per essere informati sugli argomenti all'ordine
del giorno o per dire eventualmente la loro, ma con una loro presenza attiva.
Gli abitanti del Comune spagnolo hanno deciso, collegandosi via Internet attraverso
la pagina Web dell'Ente, gli argomenti da discutere, sono intervenuti sulle decisioni
dei consiglieri, in qualche caso modificandole, hanno dibattuto sul Progetto strategico
2000-2007, hanno analizzato il bilancio preventivo e quello consuntivo. Hanno
insomma scritto una pagina storica in quello che viene chiamato e-government,
il governo elettronico e la tele democrazia. Al consiglio comunale in Rete hanno
partecipato in 300 da casa, con uno spiegamento di modem e computer senza precedenti,
davanti agli inviati della stampa di mezzo mondo che hanno raccontato questo piccolo
prodigio in un'epoca in cui la tecnologia sembra al servizio della globalizzazione,
più che delle comunità locali. Finora tutti gli esperimenti in questo settore
si sono limitati al cosiddetto voto elettronico, già sperimentato in varie parti
del mondo. E che in Italia, secondo un recente sondaggio Ispo-Polix, incontra
decisamente i favori della gente. Il 45% degli intervistati riconosce una prospettiva
di risparmio per lo Stato, mentre sono sempre meno (dal 66% di marzo al 61% di
oggi) quelli che considerano le consultazioni online troppo complicate per anziani
o persone che hanno poca familiarità con il computer.  |
Ma
per restare in Spagna qui, come detto, è stato compiuto un passo importante per
dare ai cittadini un'opportunità unica, quella di gestire senza intermediari gli
stessi organismi di governo della città. Una possibilità resa più semplice, naturalmente,
dalle piccole dimensioni del paese andaluso, ma che ha riscosso l'interesse immediato
della Comunità Europea. Romano Prodi infatti ha dato incarico al vice sindaco
di celebrare a Jun la prima conferenza internazionale sulla teledemocrazia. E'
un riconoscimento importante per un paese che iniziò il suo cammino verso un'informatizzazione
reale già nel 1999 dichiarando Internet diritto fondamentale dei suoi cittadini.
Venne avviato un intenso programma di alfabetizzazione telematica, con accesso
gratuito al Web, aperte varie sale attrezzate per giovani ed anziani, che potevano
così consultare i servizi municipali. Quello di Jun non è però l'unico esempio
di questo genere in Europa. Anche in Francia, da tempo, è in corso un'iniziativa
analoga. Issy-les Moulineaux è un ricco sobborgo di Parigi, diventato in pochi
anni uno dei centri europei dove le nuove tecnologie stanno cambiando profondamente
le relazioni tra le istituzioni e i cittadini. Dal gennaio 1997 i 50 mila abitanti
di Issy possono seguire le sedute del consiglio comunale dal proprio televisore
di casa grazie ad una rete via cavo locale. I cittadini possono anche porre questioni
ai consiglieri utilizzando il telefono, il Minitel (ancora molto diffuso in Francia)
oppure la posta elettronica. La seduta del consiglio comunale viene appositamente
sospesa a metà lavori dal sindaco per consentire ai consiglieri comunali di leggere
le domande inviate dai cittadini, una media di 80 a seduta, delle quali il 20%
inviate via e-mail. Solo quelle attinenti i temi all'ordine del giorno vengono
tenute in considerazione e tra queste un certo numero viene sorteggiato per avere
risposta direttamente in consiglio. |