Tutto il territorio della provincia ennese accoglie moltissime ricchezze
storiche, culturali, archeologiche di elevatissima qualità ed interesse:
l'area archeologica di Morgantina (nella foto al centro), il Parco minerario di
Floristella, rinomato oltre che per i resti di archeologia industriale, per le
sorgenti sulfuree e per particolari fenomeni idrogeologici noti come "maccalube"
o "vulcanelli"; le riserve naturali di Monte Capodarso, del Lago di
Pergusa, di Monte Altesina e di Rossomanno-Grottascura-Bellia. Grazie al progetto
"Rocca di Cerere", che ha già coinvolto otto Comuni (Enna, Aidone,
Piazza Armerina (nella foto sopra), Valguarnera, Villarosa, Leonforte, Assoro,
Nissoria), una vasta area del territorio ennese diventerà Geoparco e entrerà
a far parte del network europeo, concorrendo quindi ai finanziamenti comunitari
del "Leader plus": fondi che serviranno per promuovere una vasta area
ricca di siti archeologici, di riserve naturali e di parchi minerari, attraverso
una politica di sviluppo sostenibile ed il coinvolgimento di privati ed istituzioni.
Il Parco Minerario di Floristella - Grottacalda si trova sulla strada che
costeggia Pergusa, a pochi chilometri da Enna, in una vallata immersa tra eucaliptus
e pini. Il parco minerario si estende per circa quattrocento ettari, fa ormai
parte del circuito europeo dei Geoparchi ed è destinato a diventare uno
dei più grandi d'Europa. Istituito nel 1991, ad esso è legato il
recupero e la salvaguardia di una memoria storica: quella dell'attività
estrattiva e produttiva dello zolfo, un minerale che per quasi due secoli, dalla
fine del XVIII sec. fino al 1980, ha rappresentato il sogno del miracolo industriale
nella Sicilia centro-orientale. I segni della Sicilia dello zolfo, quello che
era chiamato "l'oro giallo dei poveri", sono tutti percepibili e facilmente
leggibili in questo grande parco all'aperto che comprende le miniere dismesse
di Grottacalda, Floristella e Gallizzi. Il complesso di Floristella fa perno intorno
a Palazzo Pennisi, un vero e proprio capolavoro di architettura patrizia ottocentesca.
Il cuore romano palpita invece tra Piazza Armerina e Villa del Casale (nella foto
sotto).
Entrambi i luoghi meritano una visita prolungata per le ricchezze archeologiche
e naturali che custodiscono. Piazza Armerina si estende attorno a piazza Garibaldi:
qui si possono ammirare il Duomo (XVII sec.) il cui interno è decorato
da interessanti stucchi del periodo barocco e ospita una bella croce di legno
del '400; la chiesa di S. Rocco che fa mostra di un bel portale anch'esso barocco;
il castello aragonese da cui è possibile ammirare uno splendido panorama
sulla valle intorno. Non lontano da Piazza Armerina si trova una delle più
rappresentative testimonianze della cultura romana in Sicilia: la Villa del Casale,
una splendida dimora rurale giunta fino a noi, praticamente intatta. Edificata
tra il III ed il IV sec. d.C., la Villa presenta magnifiche decorazioni musive
in tutti i pavimenti dei quaranta ambienti di cui si compone. L'interno della
costruzione si visita attraverso un percorso obbligato, segnato da numerose passerelle
aeree; superato il cortile d'ingresso si accede ad un atrio a pianta poligonale,
con una fontana centrale e da qui ci si immette nel grande salone detto "del
Circo" per le scene di gare proprie del Circo Massimo di Roma. Le scene rappresentate
in quasi tutti gli ambienti della Villa del Casale riproducono la caccia grossa
con gli animali dei safari africani, le donne al bagno e le ragazze in bikini
conosciute in tutto il mondo. Nelle stanze termali propriamente dette si distinguono
infine il frigidarium, il tepidarium ed il calidarium, con i resti dei sistemi
di riscaldamento. Ammirando questo spettacolare ciclo di mosaici e l'estensione
degli ambienti di questa villa si comprende il lusso raffinatissimo nel quale
vivevano immerse le classi più agiate nel periodo romano tardo imperiale.
La Villa del Casale è certamente un polo di eccellenza del territorio di
Enna ed una meta turistica di carattere internazionale.
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